Studi e lettere d’amore, la vita di Einstein online

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NEW YORK. – Dal 1986 l’università di Princeton e la Hebrew University of Jerusalem, a cui Albert Einstein ha lasciato in eredità i suoi diritti d’autore, si sono impegnate a studiare circa 80.000 documenti. E dopo uno sforzo pluridecennale, l’archivio del grande scienziato è ora a disposizione del pubblico. Digital Einstein Papers, lanciato oggi, comprende oltre 5.000 documenti digitalizzati – disponibili in inglese e in tedesco – che coprono i primi 44 anni di vita dello scienziato, mentre a gennaio saranno disponibili altre mille pubblicazioni. Le carte analizzate dagli esperti spaziano dagli studi sulla relatività e sulla quantistica alle lettere d’amore che il genio scrisse alla moglie, ma anche alle missive inviate all’amico Michele Besso. E ci sono persino i documenti del suo divorzio. Oltre a questo l’Einstein Papers Project, a cura di Diana Kormos Buchwald, professore di Fisica e Storia della scienza presso il California Institute of Technology, ha già pubblicato 13 dei 30 volumi riguardanti lo scienziato. Anche se Einstein non ha conservato molti dei suoi primi scritti, la collezione mette a disposizione degli appassionati elementi che testimoniano la sua trasformazione da studente non eccezionale a uomo con un intelletto fuori dalla norma. In un saggio, per esempio, un 17/enne Einstein spiega che probabilmente finirà per insegnare Scienze teoriche, a causa della sua “propensione per il pensiero astratto e matematico e la mancanza di senso pratico”. Sul fronte amoroso, invece, vengono resi pubblici i documenti del divorzio di Einstein dalla moglie Mileva Maric, la compagna di studi sposata nel 1903 e da cui ebbe tre figli. Prima di lasciare la consorte, Albert iniziò una relazione con la cugina, Elsa Löwenthal. E in una lettera del 1912 descrisse la sua frustrazione: “Soffro molto perché non ho il permesso di amare veramente, di amare una donna che posso solo guardare”. Lo scienziato chiese il divorzio nel 1916, che Mileva gli concesse dopo la guerra, e pochi mesi dopo sposò Elsa. “Vogliamo rendere questo materiale accessibile a un pubblico molto più ampio rispetto a quello formato dagli studiosi, storici, fisici e filosofi”, ha detto Kormos Buchwald. “E’ stata una grande sfida riuscire a rendere i documenti disponibili online – ha concluso – e sono molto contenta che ci siamo riusciti”.  (di Valeria Robecco/ANSA)

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