Il Toro vuole sognare, i sedicesimi in Europa League per la storia

Soccer; Ventura
TORINO.- “E’ un momento storico e vogliamo che questo sia solo l’inizio”. Giampiero Ventura gioca la carta delle emozioni per caricare il Torino alla vigilia della sfida contro il Copenhagen. Una partita da dentro o fuori, primo vero bivio di una stagione finora tutt’altro che esaltante dopo una qualificazione in Europa League che mancava da vent’anni. “Abbiamo diversi indisponibili, ma la rosa è ampia. Se giocheremo come all’andata, o come contro il Bruges, allora passeremo il turno”. Il Copenhagen è già eliminato, e se l’Helsinki non vince a Bruges i granata potrebbero qualificarsi anche perdendo, ma il tecnico non si fida. “Sentivo gli stessi discorsi prima dell’Helsinki, poi si è visto cosa è successo”, dice ricordando la cocente sconfitta contro i finlandesi. “I danesi non ci regaleranno nulla, dobbiamo vincere con le nostre forze – sottolinea – tutto il resto sono chiacchiere”. Squalifiche e infortuni hanno costretto Ventura ad aggregare tre giovanissimi, due primavera e addirittura un ‘berretti’. Le scelte sono dunque quasi obbligate: “vedremo quali saranno le condizioni dei ragazzi”, si limita a dire l’allenatore, che non fa mistero di avere bisogno di rinforzi “a prescindere dal passaggio del turno”. “Su questo – dice – la società ha le idee chiare”. Poche le indicazioni fornite sulla formazione anche dall’allenamento di rifinitura, svoltosi in un impianto vicino al ‘Telia Parken’ per non compromettere ulteriormente il suo già malridotto campo. “Non l’ho ancora visto – taglia corto Ventura -. In questo momento c’è maltempo un po’ ovunque, era preventivabile”. “Domani dovremo giocarcela con serenità, sfruttando gli spazi che i danesi potrebbero lasciarci – è il pensiero del centrocampista Alessandro Gazzi -. Il derby ha lasciato energie positive per come abbiamo affrontato la sfida: dobbiamo proseguire su questa strada e continuare così, dando seguito al punto conquistato sabato contro il Palermo”.

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