Sciopero generale: Scontri a Milano e Torino. Roma, cariche su movimenti

Sciopero: movimenti occupano stabile Roma, caricati

TORINO. – “Non abbiamo mai pensato di sostituirci al Parlamento ma possiamo sommessamente dire che di dilettanti allo sbaraglio ne abbiamo visti troppi e ci sono già bastati”. Lo ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo dal palco a Torino. “Non c’è più la concertazione – ha osservato Camusso – le leggi si fanno in Parlamento, non c’è nessuno con cui si deve discutere. Noi non abbiamo dubbi che le leggi si facciano in Parlamento, pensiamo che il Parlamento sia il luogo della rappresentanza democratica e che un po’ meno di fiducia direbbe al Parlamento la possibilità di agire concretamente in nome dello spirito della Costituzione”. “Non bisogna ripetere un’esperienza che pesa sulle spalle di tutti noi – ha concluso Camusso – di quelli che da professori ci hanno spiegato come doveva essere la vita e hanno fatto sulle pensioni e sul mercato del lavoro un disastro”.

Almeno una cinquantina tra cortei e azioni di protesta degli studenti di Rete della Conoscenza, Udu e studenti medi, uniti sotto il coordinamento #Noninmionome, in concomitanza con lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Blitz davanti a Palazzo Chigi, ed eventi davanti al Ministero dell’Economia a Roma e in altre città, da Bologna e Pisa fino ad Acerra e Foggia, con manifestazioni davanti agli enti regionali per il diritto allo studio, agenzie interinali, sedi INPS, Uffici Scolastici Regionali. In alcune città studenti travestiti da Babbo Natale sono entrati in bar, negozi e luoghi di lavoro recando simbolici “pacchi” natalizi riferiti al Jobs Act. “Protestiamo contro le riforme neoliberiste e recessive del Governo Renzi e non accettiamo che vengano approvate in nostro nome”, dichiara Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza. “Con i tagli della legge di Stabilità e dello Sblocca Italia si attaccano per l’ennesima volta l’università pubblica e la ricerca”, gli fa eco Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link Coordinamento Universitario. “In questi giorni stiamo occupando migliaia di scuole nel Paese perché rifiutiamo una ‘Buona Scuola’ che si appiattisce alle esigenze dei privati e delle aziende” ricorda da parte sua Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. “Non possiamo accettare si continuano ad investire milioni in trivellazioni petrolifere, grandi opere inutili e dannose per i nostri territori – aggiunge – serve una radicale inversione di marcia: vogliamo l’istruzione gratuita, un reddito di base, una giusta ed equa retribuzione, investimenti in ricerca e sviluppo per un lavoro degno, una riconversione ecologica del sistema produttivo”.

Sciopero: scontri e fumogeni a Milano

Cariche delle forze dell’ordine davanti lo stabile occupato dai Movimenti per la casa a Roma nei pressi del Policlinico Umberto I. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno respinto i manifestanti radunati all’esterno verso la piazza. Dall’edificio gli occupanti hanno lanciato in strada diverse bombe carta. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa sono entrate nello stabile occupato dai Movimenti per la casa a Roma. Al primo piano sono stati rotti i vetri di una finestra. Intanto i manifestanti, dopo la carica, si sono radunati in Piazza Galeno esponendo uno striscione ‘Milano resiste Roma insiste’.

Momenti di tensione a Milano quando il corteo dello sciopero sociale, con moltissimi studenti, è arrivato in piazza Duca d’Aosta davanti al Pirellone, sede del consiglio regionale. Sono stati esplosi alcuni petardi e lacrimogeni. La polizia ha caricato i manifestanti con i manganelli. Una ventina di ragazzi vestiti da Babbo Natale ha scavalcato la recinzione del grattacielo Pirelli e intanto altri hanno iniziato a lanciare alcuni oggetti come pacchi di Natale, forbici di cartone e bottiglie. Le forze dell’ordine hanno reagito, sparando lacrimogeni e caricando gli studenti.

La Cgil condanna con estrema fermezza gli episodi di violenza che si sono registrati a Torino e Milano, specificando che quanto avvenuto non è in alcun modo associabile alle pacifiche manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia in occasione dello sciopero generale di Cgil e Uil. Lo si legge in una nota del sindacato. La Cgil ”invita, quindi, a distinguere bene quanto accaduto, per evitare che alla protesta dei tanti che sono scesi in piazza possa essere associata la violenza di pochi, che nulla hanno a che vedere con i lavoratori di Cgil e Uil che hanno pacificamente manifestato per esprimere la loro legittima protesta nei confronti delle scelte sbagliate di questo Governo”.

Intanto dall’estero: “Italia, sinistra conto sinistra”, questo il titolo d’apertura dello storico quotidiano della gauche parigina Liberation, che parla dello sciopero generale. “Così non va”, scrive ancora Liberation, in un editoriale firmato Francois Sergent, secondo cui, “in Francia come in Italia, la sinistra social-liberale, se vuole fare riforme necessarie, non può disfare un sistema sociale forse obsoleto (…) senza produrre niente in cambio in termini di lavoro e crescita”. Di tutt’altro parere Le Figaro, il grande quotidiano della destra, che sempre in prima pagina pubblica un editoriale intitolato ‘Lezione d’italiano’, in cui rende invece omaggio alle riforme di Matteo Renzi e al Jobs Act, che “rivoluzionerà il mercato del lavoro”. Lo sciopero generale in Italia conquista anche la prima pagina del quotidiano Le Monde. “Divorzio all’italiana tra Renzi e i sindacati”, titola il quotidiano del pomeriggio, che dedica un lungo articolo ai dissidi tra Renzi e i sindacati. Con tanto di editoriale intitolato: ‘La Renzimania è stata di breve durata’.