Energia: la spesa media delle famiglie arriva a 1.635 euro all’anno

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ROMA. – Nel 2013 le famiglie italiane hanno speso oltre 42 miliardi per i consumi energetici con una media di 1.635 euro l’anno, lo rileva il primo studio di questo tipo dell’Istat che registra però grandi differenze geografiche. In media infatti al Nord ogni famiglia spende circa 1.800 euro, mentre al Sud l’esborso è di 1.400 euro, con una differenza del 30%. Il dato riflette le condizioni climatiche della penisola, non stupisce quindi che la spesa più alta sia quella della Valle d’Aosta con 2 mila euro, seguita da Emilia-Romagna con 1.916 e Veneto con 1.898. Le Regioni in cui si spende meno sono invece la Sicilia con una media di 1.259 euro, la Campania con 1.356 e il Lazio con 1.391. Lo studio, condotto su 20 mila famiglie, è stato richiesto dall’Ue per monitorare i progressi nella strategia per l’abbattimento delle emissioni e servirà per guidare le decisioni legislative dei prossimi anni in tema di energia. Uno dei temi analizzati è stata infatti l’efficienza energetica e, come spiega sub-commissario Enea, Maria Cristina Corazza, emerge che “siamo un paese molto attento all’impatto ambientale, è un gran punto di partenza”. Le famiglie italiane dichiarano infatti di aver effettuato investimenti per il risparmio energetico negli ultimi 5 anni: oltre la metà per ridurre le spese per l’energia elettrica, il 21% per le spese di riscaldamento, il 15% per il riscaldamento dell’acqua e il 10% per il condizionamento. Il dato sull’energia elettrica è riconducibile in particolare alle lampadine a risparmio energetico che, a pochi anni dal ritiro di quelle tradizionali, sono ormai tre quarti del totale. Lo studio ha anche analizzato la presenza di elettrodomestici nelle case. Quello che emerge è che quasi tutte le famiglie hanno ormai un impianto di riscaldamento, sia dell’abitazione che dell’acqua, la lavatrice e il frigorifero. Sono meno diffusi invece gli impianti di condizionamento, presenti nel 30% delle abitazioni, anche in questo caso con grandi differenze locali: si va dall’1,5% delle case valdostane al 50% di quelle sarde. Il congelatore è invece presente in un’abitazione su quattro, la lavapiatti nel 40%, ma viene usata più della lavatrice, e l’asciugatrice in appena il 3%. Il riscaldamento più diffuso è quello autonomo alimentato a metano e nella stagione invernale viene acceso in media per 8 ore al giorno. (di Simone Bagnacani/ANSA)

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