Il debito torna a salire, a 2.157 miliardi. Calano le entrate

BANKITALIA: RACCOLTA BANCHE OK, MA FRENANO PRESTITI A IMPRESE

ROMA. – Brutte notizie per le casse dello Stato. La crisi economica continua infatti a farsi sentire sui conti pubblici con conseguente rialzo del debito pubblico e abbassamento delle entrate tributarie. Gli ultimi dati arrivano dalla Banca d’Italia che nel consueto aggiornamento al Bollettino su “Finanza Pubblica, fabbisogno e debito” comunica che debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato in ottobre di 23,5 miliardi, raggiungendo quota 2.157,5 miliardi. Una notizia negativa in parte riequilibrata dal miglior andamento del fabbisogno ad ottobre ‘certificato’ dal Ministero dell’Economia: nel mese infatti quello del settore statale si è attestato a 8,5 miliardi, con una riduzione rispetto ai 12,6 miliardi dell’ottobre 2013. Le entrate sono state pari a 33,7 miliardi, le spese 42,3 miliardi (e di queste 3,3 miliardi la spesa per interessi). Ed è proprio la spesa per interessi a pesare sullo stock complessivo del debito. Non a caso pochi giorni fa un dossier del Servizio Bilancio del Senato spiegava che tra il 2008 e il 2014 la spesa pubblica italiana e’ stata concentrata per quasi il 40% sul debito, con un ammontare medio tra rimborsi dei titoli in scadenza e interessi di 308 miliardi di euro all’anno, dai 276 miliardi del 2008 ai 328 del 2014. Ma come noto il Governo sarà alle prese l’anno prossimo proprio con la riduzione del debito pubblico (con un programma di privatizzazioni che dovrebbe ‘liberare’ circa 11 miliardi l’anno) sia a rilanciare la crescita economica intervenendo così nel rapporto tra le due grandezze che è poi quello che conta ai fini del rispetto dei parametri europei. Vanno male anche le entrate tributarie: secondo la Banca d’Italia infatti il gettito fiscale contabilizzato nel bilancio dello Stato è stato pari in ottobre a 28,5 miliardi, in diminuzione del 2,7 per cento (0,8 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013. Nei primi dieci mesi dell’anno le entrate sono invece rimaste sostanzialmente invariate. Un trend quello delle entrate segnalato da Bankitalia in linea con le ultime rilevazioni del Tesoro che, pur vedendo una ripresa ‘tirata’ dall’Iva del gettito, sconta anche un rallentamento pesante con ad esempio l’Irpef che presenta una variazione negativa dello 0,8% (-1.043 milioni di euro).

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