Usa: gli 007 dell’Nsa spiavano anche mogli e mariti

Glenn Greenwald book presentation

NEW YORK. – Proprio quando da qualche tempo la National Security Agency Usa (Nsa) sembrava uscita dai radar della stampa dopo la bufera del Datagate, una serie di documenti rivelano ora che nell’arco dell’ultimo decennio diversi suoi analisti hanno utilizzato i potenti mezzi dell’agenzia per spiare illegalmente anche le proprie mogli, mariti, fidanzati o altre persone che non avevano nulla a che fare con la sicurezza nazionale americana, che non erano cioe’ ne’ sospetti terroristi o leader di Paesi ostili. Si tratta di documenti contenuti in un rapporto per la Commissione presidenziale di supervisione dell’intelligence sulle violazioni delle liberta’ individuali degli americani da parte dei suoi dipendenti. E anche se si tratta di carte che contengono una ampia serie di omissis, emerge cosi’ ad esempio che un funzionario della Nsa ha fatto rapporto ad un suo collega che secondo le accuse spiava la sua fidanzata straniera. E anche che “una analista ha esaminato i tabulati telefonici del marito senza che lui lo sapesse, per ottenere nomi e numeri di telefono da prendere di mira”. Infine le e’ stato detto di smetterla, precisa la Nsa. E ancora, un militare e’ stato degradato quando e’ stato scoperto che aveva preso di mira la moglie di un suo collega, mentre un altro analista e’ stato punito perche’ scoperto a controllare le telefonate del figlio di un suo amico. Il rapporto cita anche violazioni che riguardano comunicazioni relative a persone negli Stati Uniti che sono state “prese di mira” per errore dagli analisti dell’agenzia e fanno riferimento a casi che sembrano molto simili ad alcuni di quelli venuti alla luce in seguito alle rivelazioni della cosiddetta talpa del Datagate, Edward Snowden. Con la differenza che questa volta a diffondere i documenti e’ stata proprio la Nsa, seppur decisamente controvoglia, dopo che aveva ricevuto un ordine in tal senso da un tribunale a cui si e’ rivolta la American Civil Liberties Union (Aclu) in base al Freedom of information Act. La Nsa ha obbedito, anche se fuori tempo massimo. L’ordine stabiliva infatti la data limite del 22 dicembre, la diffusione e’ arrivata invece alla vigilia di Natale, quando la stampa e gli americani erano prevedibilmente piu’ distratti. E non e’ stato un caso, come ipotizzano diversi quotidiani.