Italia Unica: “Un anno sprecato, un fallimento”

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ROMA. – “Se Renzi pensa di aver rivoluzionato lavoro, scuola e giustizia vuol dire che non sa ciò che servirebbe. Così come quando parla di cambiare paradigma economico: pensa di riuscirci con una manovra che prevede maggiori spese correnti, tasse che si impennano e minori investimenti?”. Lo scrive in una nota Lelio Alfonso, coordinatore di Italia Unica, il movimento fondato da Corrado Passera, commentando la conferenza stampa di fine anno del premier Matteo Renzi. “Lo stile renziano – prosegue – è nel non fare vantando di aver fatto, vedi Province “abolite”; Senato in mano alle Regioni; scuola ancora da rilanciare. Il gattopardo – prosegue la nota di Italia Unica – che tutto cambia a parole ma non nella sostanza si è vantato di avere dato “ritmo” al Paese e su questo ha ragione: un ritmo confuso, frenetico, senza direzione e risultato. E’ con questa ondivaga incapacità di guidare l’Italia che le rivoluzioni necessarie si sono tramutate in fallimento, da quelle istituzionali al lavoro, dove vaneggia sul licenziamento per scarso rendimento rimandando a primavera il dibattito sul mondo pubblico”. “Il 2014 – continua la nota di Italia Unica – è stato un anno di disastro mascherato da efficientismo: sul piano politico, su quello economico, su quello sociale. In Europa, con la Presidenza di turno, abbiamo avuto l’occasione di guidare la riscossa e l’abbiamo del tutto sprecata: non una idea forte, molto bullismo, nessuna costruzione di alleanze, la forzatura non meritocratica delle nomine che ci ha fatto perdere addirittura la Presidenza del Consiglio Europeo e avere in cambio una posizione necessariamente degradata di importanza. Il 2014 – conclude la nota di Italia Unica – si chiude con il beffardo scaricabarile sul Jobs Act, con i pavidi alleati di governo che avanzano tremolanti distinguo nel timore di essere sgridati dal capoclasse e i lavoratori che si ritrovano, una volta di più, ad essere divisi per classe. Un governo socialista che più statalista non si può, capace di voltare le spalle ai giovani illudendoli che con un apposito piano di Garanzia ben 900 mila avrebbero trovato posto di lavoro. Come Berlusconi, peggio di Berlusconi”.(ANSA).
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