Sci: aspettando i Mondiali, è Paris l’unica certezza

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KUETHAI (AUSTRIA). – Per l’Italia, alla svolta del Capodanno che chiude la prima parte della stagione 2014/15, i risultati parlano chiaro: ancora nessuna vittoria ed una sola certezza in vista dei Mondiali di febbraio a Vail/ Beaver Creek. E’ l’altotaesino Dominik Paris, l’uomo jet azzurro sia in discesa che in supergigante con quattro podi all’attivo (tre terzi ed un secondo posto) e mai peggio di 5/o su sette gare disputate. La regolarita’ di Paris ai vertici e’ dunque impressionante tant’e’ che Dominik e’ addirittura terzo nella classifica generale di coppa con 405 punti contro i 624 del norvrgese Kjetil Jansrud ed i 576 dell’austriaco Marcel Hirscher. Paris e’ poi secondo nella classifica di discesa (220 punti lui e 294 Jansrud) e 3/o in quella di supergigante ( 185 puntiper lui contro i 280 di Jansrud e i 200 dell’austriaco Hannes Reichelt). Per il resto l’Italia e’ nelle retrovie: Roberto Nani 8/o nella classifica di gigante e Patrick Thaler 10/o in quella di speciale. Insomma, lontani parecchio dai migliori e neppure un podio all’attivo in questo scorcio di stagione. Per quanto riguarda le ragazze, l’unica azzurra a salire sul podio e’ stata Federica Brignone con un terzo posto in gigante. Poi l’azzurra ha comunque avuto buone gare in questa disciplina tanto che sarà lei l’atleta di punta dell’Italia in vista dei Mondiali e nella classifica di gigante e’ 7/a. Nelle altre discipline – detto del disastro in slalom speciale – c’e’ l’ottavo posto di Daniela Merighetti nella classifica di supergigante mentre in discesa nessuna azzurra e’ tra le dieci migliori. Insomma, l’Italia e’ soprattutto squadra da retrovie. Magari buone retrovie ( non caso e’ terza alle spalle di Austria e Usa nella classifica per nazioni) ma senza atleti capaci di acuti con l’eccezione, appunto, di Paris e Brignone. Prima dei Mondiali in Colorado c’e’ ora l’intenso e decisivo mese di gennaio, pieno di gare e di altre opportunita’ di entrare in forma. La cosa, nelle discipline veloci, vale soprattutto per Christof Innerhofer che ai grandi appuntamenti non tradisce se solo trova piste difficili e gelate.