Nuovi minimi del petrolio, un anno in caduta libera

PETROLIO: G7 PRONTO A CHIEDERE AUMENTO PRODUZIONE

ROMA. – Da oltre quota 100 dollari di un anno fa ad appena 50 di oggi, il livello più basso da oltre cinque anni. E’ l’inesorabile discesa del prezzo del petrolio che si è praticamente dimezzato, tra contrazione di consumi e domanda energetica per la crisi europea e rallentamento dell’economia globale, crescita produttiva prepotente degli Stati Uniti, diventati il primo produttore mondiale davanti alla Russia, grazie allo shale e al fracking. Ecco di seguito le principali tappe della discesa negli ultimi 12 mesi del greggio, che oggi a New York ha chiuso a 54,12 dollari al barile, in lieve ripresa (+0,4%). – 30 dicembre 2013: il prezzo del petrolio Wti viaggia sui 100 dollari al barile, ma si tratta comunque del livello più alto degli ultimi due mesi. Nell’ultimo scorcio del 2013, infatti, le quotazioni erano già cadute fino a 93 dollari al barile. – gennaio 2014: quotazioni in discesa fino a 91,5 dollari. – febbraio: il greggio avvia una graduale risalita e a metà mese le quotazioni riagganciano quota 100 dollari con un massimo di 105,3 dollari al barile. – marzo 2014: nuova battuta d’arresto, le quotazioni tornano sotto la soglia dei 100 dollari al barile. – giugno 2014: dopo aver oscillato sui 100 dollari tra aprile e maggio, il greggio si spinge ai massimi dell’anno a 107,7 in un mercato che fa i conti con l’offensiva jihaidista in Iraq. – ottobre 2014: scatta la fase di rapida discesa dei prezzi, e il petrolio scende sotto i 90 dollari. – novembre 2014: ulteriore frenata con i prezzi sotto la soglia degli 80 dollari e a fine mese sotto i 70 dollari. – dicembre: quotazioni in caduta sotto i 60 dollari fino ai minimi da oltre cinque anni a 53,7 dollari.