Il presidente Maduro ammette che il Venezuela è in recessione

CARACAS – Ha ammesso indirettamente che l’economia venezuelana è in recessione ma non ha fatto annunci a sorpresa. Attese, quindi, deluse. Il presidente della Repubblica, Nicolàs Maduro, nella conferenza stampa di fine anno ha rimandato a gennaio del 2015 ogni decisione economica. Per saperne di più sugli indirizzi che prenderà il paese in materia di prezzi, politica cambiaria, occupazione e via di seguito si dovrà quindi attendere.

Ha ribadito, come già annunciato dalla Banca Centrale del Venezuela, che l’inflazione nel 2014 è stata del 63,6 per cento. Ma, ha sottolineato, “si tratta di inflazione indotta”.

Ha quindi riconosciuto indirettamente che l’economia, come sottolineato dalla Bcv, è in recessione ma ha anche assicurato che nel 2015 sarà riattivata la dinamica della crescita. D’altronde, ne è conferma la caduta del 2,3 per cento del Prodotto Interno Lordo, la riduzione dei prezzi del greggio, l’indice di scarsità estremamente alto (stando agli esperti visto che la Bcv non ne pubblica l’indice da mesi), l’inflazione superiore al 60 per cento e la moneta sempre più debole.

In quanto ai prezzi del petrolio ha informato che l’anno si è chiuso con un barile di greggio attorno ai 46 dollari.

Ha poi informato, come già era stato annunciato nelle scorse settimane, che sarà costituito lo “Stato Maggiore per l’Economia” e che sarà creato un “Fondo Strategico per l’Economia” (che ricorda il “Fondo de Estabilizaciòn Macroeconòmica” creato nella decade del ’90), in bolìvares, e che saranno incrementate le riserve in dollari.

 

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