Sci nordico: Pellegrino fa il bis e trionfa anche in Tour Ski

Tour de Ski Cross Country World Cup in Dobbiaco

ROMA. – Federico Pellegrino ci ha preso gusto. Dopo la bella vittoria di Davos pochi giorni prima di Natale che rappresentava il suo primo trionfo della carriera in Coppa del mondo, arriva un altro importante successo per il ventiquattrenne poliziotto valdostano, maturata alla maniera dei grandi con un’impressionante volata sul rettilineo conclusivo che lo ha visto precedere nientemeno che due campioni del calibro di Petter Northug e Martin Sundby. Nello sprint della gara di sci di fondo di Val Mustair in Svizzera l’azzurro ha dimostrato di avere molta benzina nelle gambe e soprattutto le idee chiare sul da farsi, a cominciare dalle qualificazioni concluse agevolmente al sesto posto. Passati i quarti e la semifinale con il primo posto nella propria batteria, Pellegrino ha compiuto il capolavoro in finale, dove è rimasto coperto dietro a Northug nonostante Sundby abbia fatto una sparata che ha rotto in due il gruppo. E in volata ha messo la freccia rimontando con una fantastica progressione i due norvegesi, crollati dopo avere tagliato il traguardo mentre Pellegrino raccoglieva gli applausi del pubblico e si gustava il successo numero 28 della storia di Coppa del mondo dell’Italia in campo maschile su una pista che già due anni gli portò fortuna con un secondo posto alle spalle di Krogh, e adesso il suo palmarès si aggiorna a sette podi complessivi. “Se a Davos la mia era stata la vittoria della sorpresa, questa – racconta Pellegrino – è la vittoria della certezza. L’altra volta mi sono trovato davanti ad un bivio, stavolta avevo il peso della responsabilità perchè se avessi fallito sarei stato timbrato come quello che non sa vincere. Però – continua l’azzurro – mi sono presentato in gara con la tranquillità di chi conosce le proprie possibilità e il tipo di tracciato mi consentiva di attuare una tattica diversa rispetto a Davos. E’ un trionfo che vale tanto perchè c’erano quasi tutti i migliori sprinter e quelli che mancavano avrebbero comunque sofferto, questo tracciato si adattava perfettamente anche a chi sprinter non è”.(

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