Petrolio: principe Saudita, mai più 100 dollari a barile

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NEW YORK. – “Il petrolio non costerà mai più 100 dollari a barile”: e’ la secca previsione del principe saudita Alwaleed bin Talal, rilasciata in una intervista a Usa Today, nella quale ha spiegato che il crollo del prezzo del greggio “era necessario”. Ma se da un lato la benzina a buon mercato è un bene per i consumatori, l’impatto negativo di un calo del 50% del prezzo del petrolio e’ stato ampio e profondo, in particolare per i grandi produttori come l’Arabia Saudita e la Russia, ma anche il Texas. “C’e’ meno domanda e un eccesso di offerta”, ha sottolineato il principe, notando che “l’Iraq in questo momento sta producendo molto, e anche la Libia. Mentre in Usa si produce shale gas”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, la domanda è debole. “Sappiamo tutti che il Giappone ha una crescita intorno allo 0%, La Cina ha dichiarato che la crescita sarà tra il 6% e 7%. Quella dell’India è stata dimezzata, e anche per la Germania è previsto un taglio della crescita potenziale dal 2% all’1%”, ha ribadito. Il principe ha poi precisato che se si diminuisce l’offerta sul mercato e cresce la domanda, i prezzi possono salire. “Ma sono certo che non rivedremo i 100 dollari al barile – ha affermato – Come ho detto un anno fa, quello è un prezzo artificiale, non è corretto”. Sulle accuse di boicottaggio nei confronti della Russia, infine, Alwaleed ha precisato che non c’e’ nulla di vero: “l’obiettivo è solo metterci in cattiva luce con Mosca”.

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