Argentina: attentato del ’94, Kirchner accusata di coprire l’Iran

Argentinian Metallurgical Industry Association Congress

BUENOS AIRES. – Il responsabile dell’inchiesta sull’attentato contro l’associazione ebraica argentina Amia – nel luglio del 1994, 85 morti – ha accusato la presidente Cristina Fernandez de Kirchner e il suo ministro degli Esteri, Hector Timerman, di aver ideato un “sofisticato piano delittuoso” per escludere ogni responsabilità dell’Iran nell’attacco e salvaguardare i rapporti economici bilaterali. Il procuratore Alberto Nisman ha chiesto che la Kirchner e Timerman siano interrogati. Secondo Nisman, la “manovra” del governo sarebbe iniziata circa due anni prima della firma del memorandum di intesa fra Buenos Aires e Teheran -nel gennaio del 2013- in base al quale si sarebbe dovuta creare una “Commissione della Verità” per chiarire il caso. L’accordo, approvato dal parlamento di Buenos Aires, è rimasto poi sulla carta ed è stato infine dichiarato incostituzionale dalla giustizia argentina. Il procuratore sostiene che diverse intercettazioni telefoniche dimostrerebbe che dirigenti argentini sarebbero stati in contatto persino con il presunto responsabile diretto dell’attentato, Mohsen Rabbani – ricercato dalla polizia nel Paese sudamericano – su indicazione della presidente, per negoziare un’intesa con Teheran, e permettere accordi di scambio cereali contro petrolio. Il segretario generale della presidenza, Anibal Fernandez, ha bollato tuttavia la denuncia come “ridicola” notando che “la firma di trattati è una delle facoltà che la Costituzione riconosce all’esecutivo”.

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