Greta e Vanessa: la gioia delle famiglie a casa in Lombardia

Siria: voci su liberazione italiane. Farnesina, no comment

GAVIRATE (VARESE). – I mesi di tensione e angoscia per la prigionia in Siria di Greta Ramelli, residente a Gavirate nel Varesotto, e di Vanessa Marzullo, abitante prima a Brembate e ora a Verdello nel Bergamasco, si sono sciolti, nelle loro comunità in Lombardia, in una gioia immensa all’annuncio della loro liberazione. E a fianco alla felicità, manifestata da tante persone comuni nei bar, nelle case, per strada un po’ come avviene sempre nei piccoli centri, c’è anche il ringraziamento dei familiari per il lavoro della Farnesina e ora l’ultima attesa: il momento di riabbracciare le cooperanti. Matteo Renzi ha telefonato ai genitori di Greta per dire che era stata liberata, insieme all’amica Vanessa. Pochi secondi di incredulità, poi è esplosa la gioia incontenibile nella villetta a Gavirate, un paese affacciato sul lago di Varese, dove vive la famiglia. “E’ un momento di grande felicità – racconta il fratello della ragazza, Matteo Ramelli -, speriamo che Greta possa tornare presto a casa. La Farnesina ha fatto un lavoro fantastico, e anche i nostri concittadini sono stati meravigliosi”. Alcuni automobilisti, passando davanti alla casa di Greta, hanno suonato il clacson, in segno di giubilo per la liberazione. E questa sera il parroco del paese, don Piero Visconti, ha voluto “ringraziare il Signore” durante in momento di preghiera nell’oratorio di Gavirate. “Se tutti i giovani sapessero rischiare come ha fatto Greta – spiega – il mondo sarebbe un posto migliore. Spero che il suo esempio possa sostenere anche le tante altre persone che vogliono vivere donando amore agli altri”. Il sindaco del paese, Silvana Alberio, ha incontrato i genitori, per esprimere la vicinanza di tutta la comunità. “Siamo felicissimi – racconta la madre di Greta – non vediamo l’ora di riabbracciarla”. “Matteo Renzi ci ha telefonato per darci la notizia”, ha spiegato Matteo Ramelli, fratello di Greta. “La Farnesina ha fatto un lavoro fantastico – ha aggiunto – li ringrazio e ringrazio anche i nostri concittadini che sono stati meravigliosi”. Altrettanta contentezza è stata espressa dai familiari di Vanessa. “E’ una grande gioia – dice emozionato Salvatore Marzullo, il papà che lavora in un ristorante di Verdello, il paese dove da qualche tempo vive appunto con la figlia. Appresa la notizia è scoppiato in lacrime. Dopo ”un’angoscia unica”, è arrivata ”una gioia immensa che aspettavamo da mesi e che non si può descrivere”, ha aggiunto. Momenti di sfiducia? “No – ha risposto – c’era preoccupazione e tristezza, ma abbiamo avuto sempre fiducia nel risultato. La Farnesina ci rassicurava sempre, devo ringraziare loro che sono riusciti a farci restare sempre ottimisti”. ”Quando la vedrò – ha concluso – le darò un grande abbraccio. Portiamola a casa e poi ci saranno tante cose da dirle”. Nei giorni del rapimento ci furono polemiche sul web, per una serie di commenti negativi sul ruolo delle due giovani e sull’opportunità di questo genere di volontariato in zone di guerra. Proprio mentre, su internet, altri volontari, a Milano, ricordavano l’impegno delle due ragazze nella prima fase della cosiddetta ‘emergenza profughi’, altri postavano frasi anche volgari o impietose tipo “speriamo che ci pensino quelli dell’Isis” o “io le riporterei indietro a calci nel c…”. (dell’inviato Andrea Gianni/ANSA)

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