Venezuela: Diosdado Cabello, accusato di narcotraffico, si difende

Diosdado-Cabello

CARACAS – Le accuse rispedite al mittente. Diosdado Cabello, presidente dell’Assemblea Nazionale non ci sta. E smentisce categoricamente di essere il capo di una organizzazione di narcotraffico.

– Attraverso me – ha sottolineato il parlamentare in una intervista concessa alla colombiana “Blu Radio”– si vuole colpire la rivoluzione bolivariana.

Secondo la stampa spagnola e nordamericana l’accusa contro l’esponente di punta del “chavismo” sarebbe schiacciante e abbbondantemente documentata dal suo ex responsabile della sicurezza, Leamsy Salazar, rifugiatosi lunedì scorso negli Stati Uniti.

“Ogni attacco contro la mia persona rinforza il mio impegno e il mio spirito”, ha scritto Cabello su Twitter  sostenendo che  si trata semplicemente di “minacce, infamie ed intrighi che abbiamo vissuto in questi anni di Rivoluzione”.

Secondo informazioni diffuse dal quotidiano spagnolo Abc e dal Miami Herald, Salazar – che è stato durante anni responsabile della sicurezza  del presidente Chávez, e dopo la morte del capo dello Stato è passato a dirigere la scorta di Cabello – avrebbe detto che il presidente del Parlamento  è a capo del cartello Los Soles, un  gruppo dedito al contrabbando di cocaina verso gli Usa, segnalando anche la complicità di militari cubani nella protezione delle rotte della droga.

William Brownfield, segretario aggiunto degli Usa per Narcotici e Sicurezza Internazionale, non ha voluto confermare ne smentire queste informazioni, ma ha segnalato che risultano “coerenti” con inchieste del suo organismo, in base alle quali “da oltre 10 anni” sono state raccolte “prove che dimostrano che alcuni dirigenti del governo venezuelano sono stati corrotti e infiltrati da organizzazioni di narcotrafficanti”.

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