Caso Nisman: ex capo dei servizi segreti nel mirino delle autorità

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BUENOS AIRES. – Sul caso Nisman riflettori puntati a Buenos Aires su Antonio Stiuso, fino a pochi giorni fa l’uomo più potente, per decenni, dell’intelligence argentina: le autorità hanno chiesto che l’ex uomo chiave dei servizi segreti dichiari quanto sa in merito alla morte del pm che indagava sull’attentato antiebraico dell’Amia nel 1994. Oscar Parrilli, alla guida dei servizi da pochi giorni, ha reso noto che la presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha deciso di cancellare gli ostacoli legali che impedivano a Stiuso di dichiarare in merito alla misteriosa morte di Nisman. “Che racconti tutto quel che sa, ha fatto e ha visto fin dal 1972, anno del suo ingresso nei servizi, a oggi”, ha sottolineato Parrilli. Stiuso viene considerato un elemento chiave nel caso della morte di Nisman. In un primo momento, la presidente aveva infatti suggerito che fosse stato il potente ex 007 a preparare la denuncia del pm contro il governo sulla vicenda Amia, inserendo in tale accusa dei dati falsi. Stiuso è stato chiamato in queste ore a testimoniare dalla procuratrice Viviana Fein, responsabile dell’inchiesta sulla morte di Nisman. Ma il legale dell’ex capo dei servizi ha sottolineato che il suo cliente non è stato convocato ufficialmente, precisando inoltre che “Stiuso aveva una ‘flotta’ di telefoni cellulari a suo nome. E’ quindi possibile – ha puntualizzato – che qualcuno abbia utilizzato quei numeri per parlare con Nisman”.

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