Immigrazione: nuova tragedia in mare, 29 morti di freddo

IMMIGRAZIONE: TRE BARCONI A LAMPEDUSA, ALTRI DUE IN ARRIVO

ROMA. – Morti di freddo, dopo essere rimasti alla deriva su un barcone, mentre il mare era in condizioni proibitive. Sono 29 le vittime accertate dell’ennesima tragedia della disperazione consumata nel Mediterraneo, ma il bilancio potrebbe ancora salire. Un nuovo dramma che riaccende la polemica sui limiti di Triton, la missione gestita direttamente da Frontex, l’agenzia Ue per il controllo delle frontiere e che è subentrata all’operazione Mare Nostrum. Un “orrore” come dichiara il presidente della Camera, Laura Boldrini, “persone morte non in un naufragio, ma per il freddo. Queste le conseguenze del dopo #MareNostrum”, aggiunge in un tweet l’ex portavoce dell’Unhcr.Mentre il leader della Lega Matteo Salvini annuncia che chiederà al presidente della Commissione europea Jean Claude Junker di sospendere Triton e intanto sollecita le dimissioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Le vittime- decedute tutte per ipotermia- facevano parte di un gruppo di 105 migranti che si trovava a bordo di un’imbarcazione alla deriva al largo delle acque libiche. La richiesta di aiuto alla Centro nazionale di soccorso operativa delle Capitanerie di porto di Roma e’ arrivata tramite un telefono satellitare nel primo pomeriggio di ieri. Scattato l’allarme, sono stati dirottati subito due mercantili che si trovavano in zona , il Bourbon/Argos e il Saint Rock, e contemporaneamente sono partite da Lampedusa due motovedette della Guardia costiera che in piena notte hanno completato il trasbordo dei migranti e ripreso la rotta verso Lampedusa. Ma le operazioni di salvataggio sono state difficilissime, a causa delle condizioni proibitive del mare: forza otto e onde alte anche fino a nove metri, l’equivalente di un palazzo di tre piani. Una situazione pericolosa per tutti, che ha messo a rischio la stessa sopravvivenza dei soccorritori, come evidenzia la drammatica testimonianza del portavoce delle Capitanerie di Porto, Filippo Marini, mentre ancora erano in corso le operazioni: “I nostri uomini sono allo stremo e stanno mettendo a rischio la propria vita. Operare in queste condizioni è proibitivo e riuscire a portare in salvo decine di persone è un miracolo”. Tra i migranti è già certo che in 29 non ce l’hanno fatta. Ma il bilancio rischia di essere più grave , perche’ tra i profughi sbarcati a Lampedusa ce ne sono sette in gravi condizioni: uno trasferito in elisoccorso a Palermo, altri sei ricoverati nel poliambulatorio dell’isola. E si teme che ci siano altri morti a bordo della seconda imbarcazione della Guardia costiera che ha caricato i migranti e che deve ancora sbarcare a Lampedusa.Peraltro nella stessa zona dell’imbarcazione più grossa alla deriva sono stati soccorsi altri due gommoni: uno con a bordo due soli migranti e un altro con una trentina di profughi. Inevitabili le polemiche: “Triton non è sufficiente” dicono in coro le organizzazioni umanitarie , assieme ai partiti di sinistra, che puntano l’indice sulla decisione di Matteo Renzi e del suo governo di cancellare Mare Nostrum. Ma anche alcuni esponenti del partito del presidente del Consiglio non hanno dubbi: “bisogna ripensare Triton”, sottolinea tra gli altri l’europarlamentare del Pd Renato Soru.Mentre il Cocer della Guardia Costiera invoca più uomini e mezzi, con l’ammodernamento della flotta e l’utilizzo dei militari in esubero, che nei prossimi anni andranno in mobilità o prepensionamento.