Spari a Copenaghen, nel mirino autore di vignette anti-Islam

Sparatoria a Copenhagen

ROMA. – A gennaio la Francia, oggi la Danimarca. La libertà di espressione torna ancora una volta sotto attacco del terrorismo e questa volta durante un convegno organizzato a Copenaghen in ricordo della strage al giornale satirico francese Charlie Hebdo a gennaio. Il bilancio della violentissima sparatoria avvenuta nel pomeriggio all’interno di un locale dove si svolgeva il dibattito è di almeno un morto – un civile sui 40 anni – e di tre agenti feriti, che non sono in pericolo di vita. All’evento partecipavano tra gli altri l’ambasciatore francese in Danimarca Fran&Daggerois Zimeray e il vignettista svedese Lars Vilks, in passato minacciato di morte per avere pubblicato una vignetta satirica dove aveva raffigurato il profeta Maometto con le fattezze di un cane, e che potrebbe essere stato il bersaglio dell’attacco. Erano da poco passate le 16 quando al Krudttoenden cafe, noto locale che organizza concerti jazz, si era da poco aperto il convegno dal titolo “Arte, blasfemia e libertà di espressione”. E proprio quando l’ambasciatore francese si apprestava ad introdurre il dibattito, una raffica di colpi di arma da fuoco investiva i presenti. Alcuni agenti di polizia presenti hanno risposto al fuoco, mentre tra i partecipanti al convegno si diffondeva il panico e il terrore, tra chi fuggiva all’esterno del locale o chi cercava riparo. “Sono vivo”, ha immediatamente twittato il diplomatico francese. Subito dopo è iniziata la caccia all’uomo. In un primo momento si era parlato di due attentatori che si erano dati alla fuga a bordo di un’auto, poi ritrovata dalla polizia. Ma in serata la stessa polizia danese ha precisato che l’attentatore sarebbe uno solo e ha poi diffuso una sua foto. “Ritengo che obiettivo dell’attacco fosse Lars Vilks” ha affermato Helle Merete Brix, una degli organizzatori del convegno. Ho sentito qualcuno sparare con armi automatiche e altri gridare – ha raccontato Niels Ivar Larsen uno degli speaker dell’evento -. La polizia ha risposto al fuoco e mi sono nascosto dietro al bar, tutto sembrava surreale, come se fossimo in un film”. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione della sparatoria ma il servizio di sicurezza nazionale danese ha indicato che si è trattato probabilmente di un “attacco terroristico”. Ne è convinta la premier Helle Thorning-Smith: “l’intero paese è in stato di allerta”, ha detto. Drammatiche le fotografie e le immagini mandate in onda dai media locali subito dopo l’attentato. Secondo il canale TV2, in una finestra del Krudttoenden cafe ci sono almeno una trentina di fori di proiettile, segno della violentissima sparatoria. “Viene da chiedersi, anche se al momento non possiamo confermarlo, se fossimo noi gli obiettivi dell’attacco”, ha dichiarato – stando a Le Monde online – Claus Oxfeldt, responsabile dei sindacati di polizia danese, ricordando che le forze dell’ordine erano state bersaglio degli attacchi terroristici di gennaio a Parigi. Il presidente francese Francois Hollande ha condannato come un “atto riprovevole” la sparatoria e ha poi offerto alla premier danese Helle Thorning-Schmidt “la piena solidarietà della Francia”. Il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, si recherà il prima possibile a Copenaghen. “Desidero esprimere a Helle Thorning-Schmidt la totale solidarietà dell’Italia e del governo per l’attentato di oggi. Facciamo nostri il dolore e la forza della Danimarca di fronte alla minaccia della violenza e dell’odio”, è il messaggio inviato dal premier Matteo Renzi. “L’Europa non sarà intimidita”, ha affermato l’Alto rappresentante della Ue Federica Mogherini. “La libertà di parola deve essere sempre protetta”, ha reiterato da parte sua il premier britannico David Cameron. (di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)