La crisi mette in ginocchio le imprese, persi 1 milione di posti

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MILANO. – La crisi picchia duro tanto che, dal 2008, sono fallite in Italia 82.000 imprese con la perdita di 1 milione di posti di lavoro. E 11 regioni su 20 fanno registrare un record storico negativo dal 2001. A tracciare il quadro è il Cerved che calcola nel 2014 un picco di fallimenti: sono oltre 15 mila. Con le procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazione volontarie si sale a 104.000. Un dato che segna comunque un’inversione di tendenza (-3,5%) rispetto al valore massimo del 2013. La serie storica dei dati, analizzata dal gruppo che si occupa di analisi del rischio del credito, mostra inoltre come i costi occupazionali siano stati elevatissimi, fino a raggiungere il picco nel 2013 quando 176 mila lavoratori hanno perso il posto di lavoro. Il dato 2014 è in miglioramento rispetto allo scorso anno (175 mila posti con -0,5%) in quanto si è ridotta la dimensione media delle imprese che hanno portato i libri in tribunale. I posti di lavoro persi sono, comunque, più che raddoppiati (+136%) rispetto al 2008. A livello geografico, l’area più colpita lo scorso anno è il Nord Ovest, con oltre un terzo di impieghi persi, circa 59 mila (314 mila tra 2008 e 2014), di cui ben 40 mila solo in Lombardia (220 mila). Dal punto di vista settoriale, le aziende del terziario sono quelle più coinvolte, con 29 mila posti persi nei servizi non finanziari e 27 mila nella distribuzione. In ambito manifatturiero, colpisce il caso del sistema moda dove l’emorragia occupazionale ha toccato i 9 mila posti di lavoro. Ad attenuare il quadro negativo dei fallimenti e delle conseguenti ricadute occupazionali, il dato 2014 sulle procedure concorsuali1 non fallimentari che registrano una forte diminuzione (-16,4%) rispetto al 2013. Un’altra nota positiva è rappresentata dal dato sulle liquidazioni volontarie. Dopo quattro anni, nel 2014 è tornato finalmente a scendere il numero di società in bonis liquidate volontariamente dai soci: sono 86 mila (-5,3% rispetto alle 91 mila del 2013). “E il termometro di un ritorno di fiducia da parte degli imprenditori che fa ben sperare per i trimestri a venire”, sottolinea Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved. (di Fabio Perego/ANSA)