Inter pari beffa col Celtic, rinascita Palacio

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MILANO. – L’Inter viene beffata ancora una volta al 93′ e, dopo Torino e Napoli, anche il Celtic nei sedicesimi di Europa League, sfrutta una disattenzione nei minuti di recupero e trova un giusto pari. A Glasgow finisce 3-3, una gara ricca di emozioni e colpi di scena. Così nel ritorno a San Siro, basterà un pari con meno di tre gol subiti per centrare la qualificazione. Tra i nerazzurri meritatamente sotto i riflettori vanno Shaqiri, il migliore, e un Palacio che mette a segno una doppietta. La scelta di Mancini di lasciare Kovacic in panchina, per la quarta volta, viene quindi premiata. Ma preoccupano, ancora, le incertezze difensive e il passo indietro di Guarin, Kuzmanovic e Icardi. Manca ancora un po’ di maturità all’Inter, che si fa recuperare due volte anche un doppio vantaggio. E la strada è ancora lunga. Nel primo tempo accade davvero di tutto. E l’Inter riesce ad andare all’intervallo con il risultato a favore solo perché sfrutta un clamoroso errore del portiere del Celtic. Nonostante il 3-2, però, Mancini non è soddisfatto. Perché se nel primo quarto d’ora la partita sembrava già in cassaforte per l’Inter, grazie ai gol di Shaqiri e Palacio, è bastato un solo minuto agli scozzesi per riaprire la gara. I nerazzurri hanno peccato di superbia, forse illusi dalla facilità con cui Shaqiri ha sbloccato la partita: al 4′ lancio lungo e preciso di Kuzmanovic, lo svizzero colpisce di prima, Gordon respinge, ma l’attaccante interista è in agguato e trova il tap-in vincente. Ed è gol all’esordio europeo con la maglia nerazzurra per il numero 91 che, risentendo il profumo del calcio che conta nella bolgia del Celtic Park, è ispiratissimo. C’è il suo zampino infatti anche nel raddoppio: al 13′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, lo svizzero riesce a rimettere al centro il pallone, su cui Palacio realizza il 2-0. A quel punto l’Inter si rilassa, quasi la partita fosse già finita. Il centrocampo non riesce a filtrare, Guarin rispetto alla gara di domenica è irriconoscibile e si sente già la mancanza di Brozovic. La retroguardia, poi, commette i soliti, clamorosi errori. E in un minuto è tutto da rifare: al 24′ Matthews avanza palla al piede, supera Kuzmanovic che sbaglia in copertura – bersagliato dai rimproveri di Mancini – e Armstrong accorcia le distanze. Neanche un giro di orologio e il risultato cambia ancora: solita leggerezza difensiva e Campagnaro che devia in autogol. Pazza Inter o, più probabilmente, mancanza di maturità per una squadra che è solo all’inizio del suo percorso di crescita. Mancini scuote la testa con disapprovazione, i pericoli non finiscono. Ma proprio allo scadere del primo tempo Palacio sfrutta un errore ingenuo di Gordon che non trattiene e serve l’argentino a porta vuota. È il 3-2, ma la partita è tutt’altro che chiusa. Nella ripresa i padroni di casa si fanno pericolosi in più occasioni evidenziando le incertezze dei due centrali nerazzurri. Così al 93′ ennesima disattenzione e Guidetti che ha il tempo di stoppare il pallone di petto e concludere a rete. L’Inter si deve accontentare del pari, un risultato giusto nel complesso dei 90′. Il cammino è ancora lungo, ma il percorso in Europa è già in leggera discesa.

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