Il derby di Genova finisce in parità, più lampi che gioco

Soccer: Serie A; Sampdoria-Genoa
GENOVA. – Un derby di Genova risolto in un minuto, partita di livello mediocre che richiama il detto: “primum vivere, deinde filosofari”, ovvero prima si tira a campare poi si fa filosofia. Finisce così 1-1 a Marassi tra Sampdoria e Genoa il recupero della partita rinviata sabato scorso per un nubifragio, un pari che lascia le due squadre insieme a sesto posto a 36 punti, a -3 dalla Fiorentina. Il Genoa parte subito al massimo dei giri per cercare di togliere il fiato alla Samp e subito è pericolosa dalle parti di Viviano creando l’occasione buona già al 2′ quando Bertolacci viene lasciato tutto solo in area blucerchiata. Il colpo di testa del centrocampista finisce però alto sulla traversa. La Samp soffre questo sprint, non riesce a innescare le punte Eder e Okaka, la difesa genoana funziona come un orologio e il ritmo continua a alzarsi. Si propone una bella partita come dev’essere un derby finalmente giocato sul campo. Apre le marcature Iago Falque al 17′ pt: Perotti serve Niang sulla destra, arriva Falque in dubbio fuorigioco con un rasoterra sul quale nulla può Viviano. Il quale Viviano, innervosito forse dal forte vento, rincorre lo spagnolo fino alla bandierina per protestare. Giallo per lui dall’inflessibile e quanto mai preciso Rocchi. La Sampdoria non ci sta. Sessanta secondi dopo Roncaglia ‘regala’ un perfetto assist a Eder consentendo al brasiliano di rubargli palla. Il brasiliano, che non ha niente da imparare per sangue freddo, davanti a Perin da solo insacca comodamente. Il risultato torna in parità ma poco dopo Okaka ha un’occasione d’oro per portare in vantaggio i blucerchiati: solo ancora una volta davanti a Perin tira per farfalle il pallone che s’impenna e sale oltre la traversa. Il Genoa cerca la reazione al 31′ pt Falque potrebbe ripetersi ma è impreciso, al 37′ ci prova Niang con una telefonata diagonale a Viviano. Le squadre si allungano, cala l’intensità, si va negli spogliatoi con un pareggio che rende giustizia alla prima parte della partita condotta egregiamente da Rocchi. Al rientro in campo, senza cambi, il Genoa comincia subito a spingere senza però raggiungere l’intensità del primo tempo, le squadre cercano probabilmente di rifiatare fino all’ennesimo fallo lamentato da Stefano Okaka che fa perdere la pazienza a Rocchi. La partita diventa meno piacevole, più nervosa, tanto che l’arbitro, che nel primo tempo aveva persino perso per la via il fischietto, nel secondo tempo non fa pari a usarlo. Viviano e Perin rischiano di addormentarsi perché nessun pericolo è dietro l’angolo almeno nei primi 15′ come se le due squadre avessero paura di rischiare. L’unico brivido, se si escludono quelli dovuti alla forte tramontana che schiaffeggia gli oltre 30 mila dello stadio, è provocato da Acquah che tenta un diagonale facile preda di Perin al 17′. Risponde al 18′ Roncaglia, che nell’intento di farsi perdonare lo strafalcione, cerca di beffare Viviano che s’impappina per una fortuita deviazione della difesa ma salva. Mihajlovic è così nervoso che decide di passare dal 4-3-1-2 al preferito 4-3-3 inserendo Muriel per Soriano. Gasperini inserisce Bergdich per Edenilson, senza mutare il contenimento a centrocampo. Il Genoa sembra svegliarsi e al 32′ sembra che Perotti possa risolvere la partita ma niente di fatto. Poi Bertolacci ci prova e la difesa della Samp fa muro regalando l’ottavo calcio d’angolo ai grifoni. Non ci sono emozioni nemmeno da parte della Sampdoria. Gasperini tenta di alzare il ritmo inserendo Borriello per Niang. Di contro Muriel sembra non aver inciso sulla temperatura della Samp tanto che il tecnico blucerchiato fa scaldare Eto’o che entra al 39′ st al posto di Eder (che tra l’altro salterà Bergamo perché squalificato così come Soriano, creando non pochi problemi a Mihajlovic). Al 40′ brivido a causa dell’ennesimo errore della difesa genoana ma Obiang a porta spalancata – Perin resta a terra – toppa platealmente il gol spedendo il pallone all’aria. Eto’o non tocca palla, il Genoa ne approfitta e spinge un po’ di più anche grazie agli inserimenti ‘freschi’ e al 45′ st dopo una mischia in area doriana Kucka prende la traversa. Dopo un nanosecondo Rocchi fischia la fine di un derby francamente insopportabile.

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