Dal fisco al diritto all’oblio, i nodi affrontati da Google

Google (il logo)

ROMA. – Dal fisco al diritto all’oblio, passando per il copyright e l’antitrust: sono questi i nodi che Google sta affrontando in Europa e anche in Italia. Nel nostro Paese, proprio pochi giorni fa, il colosso californiano ha raggiunto un accordo con il Garante Privacy per adeguarsi alle misure a tutela della degli utenti italiani, assoggettandosi per la prima volta a verifiche periodiche. Dal punto di vista fiscale, la vicenda di Google si inquadra in una generica richiesta da parte dell’Europa a tutte le multinazionali del web con sede fiscale all’estero (anche Apple, Amazon, Facebook) di pagare le tasse in proporzione ai ricavi riconducibili a ciascun Paese. In Italia da parlamentari bipartisan è arrivata più volte la proposta di una ‘Google Tax’. Sul fronte Antitrust, invece, un forte segnale politico è arrivato a fine novembre dall’Europarlamento: ha approvato a larga maggioranza la risoluzione – che però non ha effetti operativi – contro il monopolio Usa nel digitale. Nel mirino sembra esserci soprattutto Google che nel Vecchio Continente ha il 90% di quota di mercato delle ricerche in rete. La risoluzione invoca soprattutto uno “spezzatino”, lo smembramento delle attività del motore di ricerca dalla galassia dei servizi commerciali. E poche settimane fa il commissario europeo al mercato unico digitale, Gunther Oettinger, è tornato alla carica sull’idea di tassare alcuni servizi come Google News. Servizio che Mountain View ha chiuso in Spagna in risposta alla nuova legge sul copyright che impone agli aggregatori di notizie il pagamento di una tassa agli editori dei quotidiani per la riproduzione o indicizzazione dei contenuti. A fine maggio, inoltre, la Corte di Giustizia europea ha obbligato Google a garantire il “diritto all’oblio” per proteggere la privacy dei cittadini europei che vogliono cancellare notizie diffamatorie dal motore di ricerca. L’azienda californiana ha aperto alle richieste degli utenti e ha nominato un comitato di ‘saggi’ per esaminare gli effetti della sentenza. “Il diritto all’oblio va limitato all’Unione Europea”: questo il parere degli esperti. Per quanto riguarda la privacy, infine, Google in Italia si è adeguato alle richieste del Garante: ha dato l’ok all’adozione delle misure dell’autorità per la protezione dei dati personali. L’accordo prevede anche la possibilità per l’Autorità di effettuare presso la sede americana di Google verifiche di conformità alla disciplina italiana delle misure in via di implementazione. In base al protocollo, l’autorità potrà monitorare costantemente le modifiche che Google deve apportare ai trattamenti dei dati personali degli utenti che usufruiscono dei suoi servizi, tra cui il motore di ricerca, la posta elettronica, la diffusione di filmati (tramite YouTube) e il proprio social network.

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