Nuova asta per 33 auto blu. Finora incassati 700.000 euro

Assemblea ordinaria dei partecipanti al capitale della Banca d'Italia

ROMA. – A quasi un anno dall’annuncio, ‘venghino signori, venghino’, del premier Matteo Renzi per la prima asta di auto blu ministeriali si torna in campo con una batteria di 33 vetture tirate fuori dai parcheggi del ministero della Difesa. D’altra parte incombono due scadenze: il primo round di tagli per le P.A. centrali con meno di 50 vetture, l’appuntamento è per fine mese; e il passaggio in Cdm, il prossimo o al massimo quello dopo ancora, del dossier che farà il punto sulle sforbiciate fatte e su quelle da fare. Intanto il Governo dà alcune prime indicazioni, facendo sapere che finora sono state vendute online 82 macchine per un bottino di circa 702 milioni di euro, che finiranno dritti nel fondo destinato alla riduzione del deficit, in linea con la spending review. A mettere i paletti è il dpcm andato in Gazzetta Ufficiale l’11 dicembre, decreto che prevede tre tappe per portare a 5 il numero massimo di vetture in ciascuna amministrazione centrale. Il primo giro si chiude proprio ora e per questo l’esecutivo sta accelerando: prima, a inizio febbraio, la lettera del ministro della P.A, Marianna Madia, una sorta di ultimatum per dare una sveglia, e poi la nuova asta. Ma non finirà qui, oltre all’informativa a breve in Consiglio dei ministri, si tornerà presto ad incalzare i diversi enti per non arrivare impreparati al secondo round, quello di giugno. Gli ultimi conti si faranno invece a fine anno. Il ministro Madia, giusto l’altro giorno, ha spiegato che le amministrazioni si stanno muovendo, che gran parte ha già spedito a palazzo Vidoni i piani di rientro. Ma ce ne è sempre qualcuna che fa più fatica, anche se il ministro ha assicurato che sono poche. Ecco allora che si passa ai fatti con un’altra asta, anzi tre: perché le 33 vetture della Difesa, che stando ai dati presenti sulla banca dati del Formez ne avrebbe 360 (in tutti le P.A. ne avrebbero in pancia circa 3.600), saranno messe sul negozio e-Bay del Governo in tre tranche. Le prime dieci sono già state poste in palio e non ci sono solo le alte cilindrate (prima dell’ultimo dpcm era definita un’auto blu quella superiore a 1.600). Compaiono, infatti, anche due Fiat Bravo. Finora, riassume il Governo, sono state messe all’asta 118 auto, di cui “sono state vendute 82: 35 Bmw, 21 Lancia, 15 Alfa Romeo, 6 Audi (4 delle quali blindate), 3 Subaru, 2 Jaguar”. Nell’elenco non ci sono invece le Maserati. Ma e-Bay non è l’unica strada per disfarsi delle vetture di rappresentanza, il decreto stabilisce che si possono anche cedere a titolo gratuito alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nell’anagrafe unica delle Onlus.

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