L’Italia ha comprato giá otto F35, il primo appena completato

F35

ROMA. – L’Italia ha acquistato al momento otto caccia F35. In produzione ce ne sono sei ed il primo esemplare – chiamato AL-1 – è stato in pratica già completato. Sarà consegnato entro la fine dell’anno all’Aeronautica Militare. Il punto sullo stato dell’arte del discusso programma Joint Strike Fighter è stato fatto da Rid (Rivista italiana difesa). La prima base operativa con l’F-35 sarà Amendola (Foggia), la seconda Grottaglie (Taranto), che dovrebbe ricevere il primo aereo nel 2018. Poi sarà la volta della portaerei Cavour, che riceverà il modello a decollo verticale ed infine toccherà a Ghedi (Brescia). La produzione dei caccia è in corso nello stabilimento di Cameri (Novara), una replica, su scala ridotta, di quello Lockheed Martin di Fort Worth, in Texas. Cameri è stata dimensionata per produrre a regime 2 aerei il mese, mentre per Fort Worth si parla di 22 velivoli al mese. Lo stabilimento produrrà anche le ali del caccia (a regime 6,6 al mese). La consegna della prima ala, destinata ad un F-35A dell’aviazione Usa, è prevista entro fine marzo. Il programma coinvolge una sessantina di imprese italiane – nella maggioranza piccole e medie imprese – e ad oggi ha garantito, secondo Rid, 1,5 miliardi di dollari di ritorni, già contrattualizzati. Il piano di partecipazione industriale di Lockheed Martin e Pratt & Whitney indica stime di ritorno industriale pari a circa 14,5 miliardi di dollari per la sola fase di sviluppo e produzione. “In pratica, pertanto – evidenzia la rivista – se teniamo conto della sola fase di sviluppo e produzione, il programma si ripagherebbe da solo”. Degli 1,5 miliardi di dollari, il 78% è andato a Finmeccanica (Alenia Aermacchi) ed il resto ad un’altra quarantina di aziende italiane piccole e medio-piccole. Per quanto riguarda, invece, i potenziali 14,5 miliardi di dollari complessivi, la percentuale per Finmeccanica dovrebbe scendere al 66% ed essere pari a circa 9,6 miliardi di dollari. Capitolo occupazione. Attualmente al programma lavorano in Italia 1.200 persone (l’80% di Finmeccanica), delle quali oltre 700 a Cameri. Le ultime stime indicano che il numero complessivo potrebbe salire fino a 6.400 (79% Finmeccanica). Rid ricorda infine che Cameri è stata dimensionata per garantire la produzione di 200 velivoli, aereo più aereo meno, ma gli impegni di oggi parlano di 127 aerei: 90 italiani più 37 olandesi (ancora non ci sono contratti scritti, ma l’Olanda si è impegnata da tempo a produrre i suoi F35 in Italia). Ne mancano una settantina per raggiungere l’ottimale e far sì che Cameri sia competitiva a tutti gli effetti. Per questo, sottolinea, “sarebbe importante che altri Paesi, uno per tutti la Norvegia, decidessero di produrre i loro aerei a Cameri”.