Merkel: “Solidali con Atene ma la strada è ancora lunga”

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BERLINO. – Angela Merkel lo ha detto chiaramente oggi, a Tokio: per la Grecia la strada è ancora lunga. Il voto del Bundestag è alle spalle, ma se Atene, dal canto suo, non smette di provocare – l’ultimo episodio è l’eclatante minaccia del ministro della Difesa di inondare l’Ue e Berlino di migranti e jihadisti – in Germania non si placano polemiche e malumori, a causa dei prossimi miliardi da versare. Con gli antieuro che vorrebbero, a questo punto, sospenderle i finanziamenti subito e in futuro anche le garanzie di Schengen. Nella giornata di un difficile Eurogruppo, al quale i tedeschi si sono presentati senza troppe aspettative su un risultato concreto, la cancelliera ha ribadito la linea della solidarietà in cambio delle riforme, sostenendo che per la Grecia ci sia “ancora molta strada da fare”. Obiettivo è comunque, ha sottolineato ancora una volta, parlando a Tokio, “che resti nell’euro”. Ad alzare nuovamente i toni, in casa, sono stati invece gli alleati cristiano sociali bavaresi. Manfred Weber, capogruppo del Ppe, ha intimato al governo di Alexis Tsipras di smetterla con le minacce. “La palla è passata ad Atene”, ha affermato. E non si ha più voglia di ascoltare “le lezioni dalla Grecia su come portare avanti una politica di salvataggio”, ha detto a margine di un incontro di partito a Monaco. Mentre le minacce dell’esecutivo di Tsipras non fanno che inasprire il clima. Neanche il segretario generale del partito ha usato giri di parole: salvata dalla bancarotta, “attaccata ancora alla flebo, praticamente in riabilitazione, la Grecia blatera e avanza nuove proposte. Così non va”. L’insofferenza di alcuni del partito, dopo il voto al Bundestag che ha visto diversi “no” proprio nella Csu, ha portato uno scontro col leader, che aveva chiesto di pronunciarsi a favore: “ogni voto contrario è stato come un voto contro la mia persona”, ha detto Horst Seehofer, richiamando i suoi all’ordine e mettendo gli oppositori del salvataggio di Atene nell’angolo: “O io o voi”. Intanto non sono mancate reazioni forti alla minaccia di Panos Kammenos, il ministro della Difesa del nuovo governo ellenico, che nel weekend ha annunciato: “Se abbandoneranno la Grecia devono sapere che i migranti riceveranno i documenti e andranno a Berlino”. E se fra loro ci saranno anche terroristi jihadisti, ha aggiunto, l’Europa, per il suo atteggiamento con la Grecia dovrà ritenersi essa stessa responsabile. Parole che il governo tedesco ha lasciato cadere: “noi valutiamo i fatti”, ha liquidato la questione la portavoce della Merkel, Cristiane Wirtz. È stato invece il partito antieuro Alternative fuer Deutschland a sbottare: “Con questa minaccia la Grecia abbandona le fondamenta della comunità europea”, ha affermato il leader Bernd Lucke, per il quale con questo è “stato toccato il fondo”. La richiesta: “Vanno sospesi immediatamente e definitivamente i versamenti e la Grecia va sospesa da Schengen”. (di Rosanna Pugliese/ANSA)

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