Argentina: Iran mandava milioni di dollari a Nestor Kirchner

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SAN PAOLO. – Il governo iraniano di Mahmoud Ahmadinejad, con la complicità dell’allora presidente venezuelano Hugo Chávez, inviò clandestinamente grandi quantità di dollari in contanti all’Argentina, per assicurarsi che Buenos Aires trasferisse a Teheran tecnologia nucleare e garantisse l’impunità dei suoi dirigenti imputati come mandanti dell’attentato, nel 1994, contro l’associazione mutualistica ebraica Amia che provocò 85 morti. Lo scrive oggi il settimanale brasiliano Veja, citando tre ex dirigenti di spicco del governo di Caracas attualmente rifugiati negli Stati Uniti, che hanno chiesto di non essere identificati. Secondo la loro testimonianza, nel gennaio del 2007, Ahmadinejad, in visita a Caracas, chiese a Chávez di mediare con l’allora presidente argentino, Nestor Kirchner, per ottenere il suo aiuto su due “questioni di vita o di morte”: il trasferimento di tecnologia nucleare (“senza la loro collaborazione, sarà impossibile andare avanti con il nostro programma”) e i mandati di cattura Interpol per i dirigenti di Teheran ricercati dalla giustizia argentina per l’attentato contro l’Amia. “Non si preoccupi del costo eventuale di questa operazione: l’Iran provvederà tutto il denaro necessario per convincere gli argentini”, avrebbe detto il presidente iraniano, e il suo omologo venezuelano avrebbe risposto che si sarebbe occupato personalmente della questione. Secondo gli ex dirigenti chavisti citati da Veja, il denaro da Teheran arrivò a Buenos Aires attraverso due canali: l’acquisto massiccio di bond argentini e l’invio di dollari in contanti, con valigie piene di biglietti spedite dall’Iran in Venezuela che poi erano mandate a Buenos Aires. Una di queste spedizioni clandestine, però, fu intercettata: il 4 agosto 2007 un imprenditore venezuelano-americano, fu sorpreso all’aeroporto di Buenos Aires con 800 mila dollari in contanti mentre sbarcava da un volo privato proveniente da Caracas.

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