Molisani a Tunisi nel museo del terrore, panico vero

Up to 19 reported killed as militants attack museum near Tunisian Parliament

BOJANO (CAMPOBASSO). – Una paura mai immaginata prima, probabilmente nemmeno messa in conto, anche a dispetto di quei timori che ormai sempre più spesso si accompagnano ad ogni inizio di viaggio fuori i confini di casa. Così si chiude la vacanza della comitiva molisana partita da Bojano, comune in provincia di Campobasso, per una crociera nel Mediterraneo. In sei, familiari e amici, dovevano rientrare lunedì prossimo, ma forse sono già di ritorno a bordo della loro nave. Anche loro, Filomena Manna e sua figlia Maria Teresa Iannetta, Marco D’Arcangelo e suo figlio Mauro, una donna romena fidanzata con Mauro e un’amica inglese, erano all’interno del Museo del Bardo di Tunisi quando l’attacco terroristico ha sparso terrore e sangue. Anche loro tra tanti altri italiani. Immediato l’istinto, a orrore scampato, di inviare messaggi per tranquillizzare i parenti in Molise e soprattutto per avvertirli di non chiamare. A casa intanto momenti di ansia e apprensione, di profondo dolore: sui televisori accesi iniziano a scorrere scene agghiaccianti dell’attacco. “Abbiamo avuto paura – ha raccontato una parente di Bojano -, quando li abbiamo visti nelle immagini in tv, stavano scappando dal museo. Per fortuna più tardi ci hanno fatto sapere che stanno bene”. A poco a poco, intanto, qualche notizia diretta. Laconica in sms stringati, di più non è concesso fare. “Ora siamo sulla nave, panico vero”, così all’ANSA scrive Filomena Manna dal suo cellulare. La donna riferisce quanto sta accadendo con poche parole in quanto a loro è stato chiesto di non parlare con i giornalisti: “A bordo ci sono i Dir, (le forze speciali antiterrorismo tunisine, ndr), stanno facendo il punto della situazione, ma sono muti”). “Non posso rispondere – spiega ancora in un messaggio – , ci hanno detto di non parlare con i giornalisti”.
(di Enzo Luongo/ANSA)