Dal 2016 aumenta ancora l’età pensionabile: 66 anni e 7 mesi

DA PENSIONI A TRAVET, LE NOVITA'

ROMA.- Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, annuncia una proposta di riforma organica su assistenza e previdenza da presentare al governo entro giugno prossimo. Lo spiega lo stesso Boeri, durante la trasmissione ‘Otto e mezzo’, sottolineando che il problema principale nel nostro paese in questo momento è la difficoltà nella quale si trova la fascia delle persone tra i 55-65 anni che hanno perso il lavoro ma sono ancora lontane dalla pensione. Età pensionabile che intanto, proprio dal 2016, si allungherà di altri 4 mesi. “Stiamo lavorando – ha detto – a una proposta organica su assistenza e previdenza da presentare entro l’estate. Penso ci debba essere più flessibilità per l’accesso alla pensione ma dentro regole sostenibili”. Per Boeri, per mettere in campo una sorta di ‘reddito minimo’ per gli over 55 in situazione di bisogno sarebbe necessario reperire circa 1,5 miliardi. Potrebbero essere trovate risorse tra le pensioni più alte nelle quali c’è un divario tra quanto si è versato e quanto si percepisce: “non è bello intervenire sulle pensioni in essere”, ha detto ancora, ma “il diritto acquisito è solo su ciò che si è versato” e al di sopra di una certa soglia si potrebbe quindi decidere di intervenire. Intanto aumenta ancora da gennaio del 2016 l’età per andare in pensione, perché – come previsto dalla legge – l’anno prossimo scatta il nuovo adeguamento di quattro mesi in base agli incrementi della speranza di vita. Quindi tra il 2016 ed il 2018 gli uomini andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e sette mesi. Differenziata l’età fissata per le donne. Un passaggio ”automatico”, spiega Boeri. A indicare le nuove ‘soglie’ è l’Inps in una circolare nella quale chiarisce quanto disposto da un decreto del ministero dell’Economia di fine 2014 sull’aumento di tali requisiti legati alla speranza di vita media. L’adeguamento era stato introdotto da un provvedimento del 2010. Per il 2019 si fisserà un nuovo adeguamento alla speranza di vita che però, proprio a partire da quell’anno, non sarà più triennale ma, in base alla legge Fornero, avverrà ogni due anni. Gli uomini, dunque, del settore privato e del settore pubblico e gli autonomi dal primo gennaio 2016 e fino a fine 2018 andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e sette mesi. Le donne, invece, del settore privato andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni e sette mesi (66 anni e sette mesi nel 2018) mentre le lavoratrici autonome andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e un mese (66 anni e sette mesi nel 2018). Le dipendenti pubbliche vanno in pensione di vecchiaia alla stessa età degli uomini (66 anni e sette mesi). In ogni caso sono comunque richiesti almeno 20 anni di contributi. La pensione anticipata dal 2016 rispetto all’età di vecchiaia si potrà percepire con 42 anni e 10 mesi se uomini, con 41 anni e 10 mesi se donne. Da quando l’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita è stato introdotto l’età pensionabile è finora salita di 7 mesi.