I leader dei sindacati da Mattarella: “Serve dialogo sociale”

Mattarella meets leaders of trade unions

ROMA. – Primo incontro istituzionale dei leader di Cgil, Cisl e Uil con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che li ha ricevuti al Quirinale. L’incontro, che era stato chiesto, e accordato, all’indomani dell’elezione di Mattarella a capo dello Stato, è durato poco più di mezz’ora. Al centro le preoccupazioni espresse dai sindacati a partire dai temi del lavoro, con la necessità del rilancio di occupazione e crescita ma anche del dialogo sociale. Il confronto c’è ed è “permanente”, commenta il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolineando di “incontrare sistematicamente” le organizzazioni sindacali e datoriali ma ribadendo che poi “il governo decide” e “si prende la responsabilità delle decisioni che deve assumere”. Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo sono entrati e usciti dal Quirinale a bordo delle rispettive auto senza rilasciare dichiarazioni al termine del colloquio. Nel corso del quale, si apprende, hanno posto l’accento innanzitutto sul lavoro ed i giovani, esprimendo le proprie preoccupazioni per la situazione economica, sociale ed occupazionale del Paese. In cui anche le disuguaglianze sociali aumentano. Mentre, è stato sempre il ragionamento portato dai segretari generali al capo dello Stato, i dati sulla ripresa non sono affatto consolidati e gli effetti della crisi spesso ancora evidenti. Insomma, una richiesta di attenzione sui capitoli che vanno dal lavoro all’economia ma anche sull’importanza del dialogo sociale, secondo i sindacati necessario per affrontare questi stessi temi. Anzi, è la loro convinzione, la mancanza di dialogo sociale non favorisce la soluzione dei problemi strutturali del Paese e l’uscita dalla crisi. Dal canto suo, il presidente Mattarella ha ascoltato le posizioni delle sigle, sottolineando il ruolo delle formazioni sociali nel Paese. Le preoccupazioni sollevate dai leader di Cgil Cisl e Uil relative al lavoro si sono concentrate, a livello territoriale, in particolare sul Mezzogiorno, che più di tutte le aree del Paese fa i conti con una disoccupazione record, e a livello ‘generazionale’, sui giovani che di più pagano gli effetti di una lunga recessione e di una crisi che, a loro dire, non ha ancora un chiaro punto di svolta. Mentre si aggrava, è stato anche sottolineato, la situazione del lavoro dal punto di vista delle tutele e dei diritti. Nel corso del colloquio, Camusso Furlan e Barbagallo hanno inoltre indicato al capo dello Stato la scelta di fare quest’anno la manifestazione unitaria del Primo maggio a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dove si trova un centro di prima accoglienza per i migranti. Un Primo maggio legato così al tema dell’immigrazione, dell’accoglienza e della pace e del Mediterraneo, in una cittadina che ospita “uno dei porti simbolo degli sbarchi in Sicilia”, come è stato detto dagli stessi sindacati nei giorni scorsi motivando la scelta.

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