Michel Platini terzo mandato alla guida dell’Uefa

XXXIX Ordinary UEFA Congress in Vienna

 

 

 

 

VIENNA. – Era un’elezione scontata, e infatti c’è stata per acclamazione, però Michel Platini ha voluto godersela lo stesso. Ora lo attende un altro mandato, il terzo, alla guida di quell’Uefa di cui è presidente dal 2007 e che oggi ha definito “una squadra vincente” di cui è, ovviamente, il capitano. L’ex fuoriclasse della Juve continuerà quindi ad essere anche uno dei vicepresidenti della Fifa, “che noi vogliamo sempre più forte” ha detto oggi parlando a una platea di cui faceva parte anche il dirigente numero uno del calcio mondiale, quel Joseph Blatter anche lui in cerca di rielezione, che nel suo caso non appare così scontata. Tra quattro anni per quel ruolo potrebbe candidarsi proprio Platini, che intanto continuerà il suo lavoro in seno all’Uefa per farla sempre più forte e ricca. Un argomento continua a stargli a cuore, e ne ha parlato anche oggi nel discorso che ha fatto prima di essere rieletto: non bisogna abbassare la guardia di fronte alla piaga del razzismo, e dei “nazionalismi ed estremismi in Europa” ad essa collegati. Ecco allora che Platini è tornato a chiedere l’istituzione, da parte delle autorità, di una polizia europea dello sport che possa contrastare come si deve questi fenomeni, tramite anche l’inasprimento di divieti e sanzioni. “E’ passato molto tempo – ha detto il presidente dell’Uefa – da quando non avevamo dovuto affrontare un tale aumento di nazionalismi ed estremismi in Europa. Questa tendenza insidiosa si trova nei nostri stadi perché il calcio è un riflesso della società. Ci sentiamo un po’ abbandonati a noi stessi in queste battaglie che conduciamo. Ora, queste sono partite che non possiamo vincere senza l’aiuto delle autorità pubbliche”. “Rinnovo pertanto il mio appello a una presa di coscienza da parte dei governi – ha aggiunto Platini – per evitare di rivivere le ore buie di un passato non così lontano, passato in cui teppisti e fanatici di ogni genere hanno regnato in alcuni stadi d’Europa”. Ma, nonostante tutto, ‘roi Michel’ rimane ottimista perché, come ha detto rivolgendosi ai delegati delle 54 federazioni che lo hanno rieletto, “so di poter contare su di voi, e voi su di me, e questa vicinanza e comunione di intenti ci rende forti e ci fa prendere decisioni coraggiose. Vi do la mia parola che continueremo a lavorare in questo senso”.