L’industria arranca, ma vanno bene i negozi. Dati in chiaroscuro

2014 IN ROSSO, MA A DICEMBRE PRODUZIONE INDUSTRIA RIPARTE

ROMA. – Più vendite per i negozi, minori fatturati per le industrie. Emergono segnali contrastanti dagli ultimi dati diffusi dall’Istat, relativi a gennaio. Ripartono infatti i consumi, che finora erano stati i grandi assenti tra i segnali di una possibile ripresa, e le vendite al dettaglio aumentano dello 0,1% rispetto a dicembre e dell’1,7% rispetto a gennaio 2014. Mentre i fatturati industriali diminuiscono dell’1,6% in un mese, affossati dal mercato estero (-3,1%), e del 2,5% in un anno. L’industria affronta così un calo ”abbastanza importante”, secondo i ricercatori dell’istituto di statistica, dopo il risultato positivo di dicembre (quando si era registrato un +1,4% su mese e +0,9% su anno). E mostra come il made in Italy faccia fatica sui mercati esteri, nonostante l’euro debole. Anche guardando al futuro, gli ordinativi non promettono niente di buono: quelli dal resto del mondo calano del 9% da dicembre e non basta l’aumento dello 0,7% di quelli interni a portare in positivo il dato complessivo (-3,6%). Resta da sperare negli effetti sul tasso di cambio, e quindi sulla competitività delle nostre esportazioni, del quantitative easing della Banca centrale europea, partito a marzo. Le difficoltà dell’industria non colpiscono tutti i settori allo stesso modo e resistono aree in forte espansione come la fabbricazione di mezzi di trasporto (che vede fatturati in crescita del 10,1% da gennaio 2014). In particolare, il giro d’affari dell’auto continua a correre e cresce del 18,9%. Vanno molto bene anche i fatturati della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,7%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+3,4%). Più in generale, crescono i fatturati dei beni di consumo (+1,7%) e dei beni strumentali (+0,9%), mentre calano quelli di beni intermedi (-2,2%) e crolla l’energia (-26,6%). Tornando al commercio al dettaglio, i dati sono ”complessivamente positivi rispetto all’ultimo periodo”, secondo i tecnici dell’Istat, anche considerando il possibile effetto dei saldi stagionali, e vedono aumenti per le vendite sia alimentari che non alimentari e per tutte le formule distributive. Vanno bene i negozi di piccole superfici (+0,2% sull’anno) e, in misura maggiore, la grande distribuzione (+3,4%). Segni più contraddistinguono quasi tutti i gruppi di merci con le sole eccezioni degli altri prodotti (gioiellerie e orologerie), della cartoleria, i libri, i giornali e le riviste e dei prodotti farmaceutici.

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