Pirelli: utile 2014 +8,6% a 332,8 milioni, ma appesantito da Venezuela e Argentina

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MILANO. – In merito al riassetto azionario e all’operazione annunciata da Camfin e ChemChina, il cda di Pirelli “prende atto della natura amichevole dell’operazione le cui caratteristiche sono coerenti con la strategia nel settore industrial che già prevede di crescita e di aggregazione in aree geograficamente strategiche come l’Asia”. Per il 2015 Pirelli conferma i target finanziari. “Nel 2015 la Cina e i mercati maturi saranno i driver di sviluppo dell’economia mondiale e andranno a compensare la volatilità dell’economia sudamericana e russa” inquadra in una nota la società. Per l’esercizio si attende “ebit pari a circa 930 milioni di euro dopo oneri non ricorrenti, investimenti inferiori a 400 milioni di euro, generazione di cassa ante dividendi superiore a 300 milioni di euro. Il fatturato consolidato è previsto pari a circa 6,4 miliardi di euro. Il target del risultato operativo è previsto pari a circa 930 milioni di euro dopo oneri di ristrutturazione pari a circa 40 milioni di euro”. I target, spiega Pirelli, “assumono cautelativamente il protrarsi della difficile congiuntura economica per il Venezuela e l’Argentina. Qualora lo scenario dovesse risultare peggiore con una ulteriore riduzione dell’utilizzo della capacità venezuelana fino al 30% e dei volumi di vendita in Argentina nel 10/15% si presenterebbe un rischio sul target ebit consolidato (930 mln) quantificabile ad oggi in 30 milioni di euro”.

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