L’economia venezuelana in profonda recessione

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CARACAS – Se è vero che la matematica non è un’opinione, allora lo è anche che la crisi economica del Venezuela asume proporzioni sempre più preoccupanti. La Cepal, infatti, ha correto le stime per il Paese e prevede ora una contrazione del Pil pari al 3,5 per cento. A dicembre, l’organismo aveva proiettato la contrazione del Pil dell’1 per cento.

Per la Cepal questa parte dell’emisfero americano, nel suo complesso, dovrebbe presentare una crescita piatta. Ovvero, pari allo zero per cento. Non sarà così, invece, per Centroamerica e Messico per il quale l’organismo prevede una crescita del 3,2 per cento. L’economia dei paesi dei Caraibi, nel loro complesso, dovrebbero crescere attorno all’1,9 per cento.

La minor crescita dell’America Latina nel suo complesso, stando alla Cepal, è dovuta al rallentamento dell’economia brasiliana e al Pil “piatto” del sudamerica.

Nel 2015, stando alle proiezioni della Cepal, i paesi con la maggior crescita economica dovrebbero essere: Panama, con un incremento del Pil del 6 per cento; Antigua y Barbuda, con una crescita del 5,4 per cento e Bolivia, Nicaragua e Repubblica Domenicana con il Pil attorno al 5 per cento.

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