Rivolta degli agricoltori: non condannate a morte gli ulivi

olivi

BARI. – Versi, pizzica e ballate. L’arte salentina canta di una ferita che si vuole evitare: la condanna alla pena capitale del ‘tesoro di Puglia’ che è scritta sui tronchi degli ulivi secolari marchiati con la vernice rossa. Una ics sul fusto ‘segna’ gli alberi “appestati” per via di un morbo che deriverebbe da un batterio, la Xylella Fastidiosa, che oltre ad essere un emergenza dichiarata è ormai questione di vita o di morte. E’ sulle note di musiche antiche, con la poesia della tradizione, ma è anche attraverso gli hashtag, sui social network e sul web che galoppa la rivolta. La protesta degli agricoltori salentini che chiedono di risparmiare il proprio patrimonio, che è il patrimonio di tutta l’umanità. Se il clero è sceso in strada, giorni addietro, in una via crucis dedicata all’oro millenario di tronchi possenti e rugosi, se gli ambientalisti chiedono soluzioni compatibili con la tutela del paesaggio naturale e delle produzioni, la Coldiretti invoca la dichiarazione dello stato di calamità naturale anche in virtù dei provvedimenti che dalla Francia hanno imposto il blocco alle importazioni dalla Puglia di 102 specie vegetali. La Confederazione italiana agricoltori della Puglia ritiene ‘inopportuno’ il provvedimento d’Oltralpe. E invita a un intervento immediato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che domani sarà a Bari e Lecce proprio per incontrare i sindaci e gli operatori del settore. A Oria, il comune del Brindisino da cui sarebbe dovuto partire, ormai una settimana fa, il piano di eradicazioni disposto dal commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, gli ulivi malati restano lì, con le radici ancora ben piantate nel terreno. Spaventa la ics rossa sui tronchi, quella ics che indica le piante ‘infette’, tenute in vita da una decisione del Tar che con decreto ha bloccato gli interventi di eradicazione da parte dei forestali. I giudici amministrativi approfondiranno la questione, sollevata da due avvocati del Brindisino, proprietari di un uliveto, il 9 aprile prossimo. Ma c’è anche il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, che invita alla prudenza: “Ci sono poche certezze scientifiche. Temo che quando la scienza non abbia approfondito un problema – dice il titolare dell’inchiesta sulla moria di ulivi che sta colpendo il Salento – si possa correre il rischio della superficialità dell’intervento”. L’inchiesta sulla “epidemia” è aperta, proprio nel capoluogo salentino. Il responsabile dell’istituto di Virologia del Cnr di Bari, Donato Boscia, parla di eradicazioni solo “sulla parte più avanzata dell’epidemia”. Nella fascia a nord del Salento e proprio nel focolaio di Oria. Le barricate, intanto, si levano ovunque, soprattutto sui social network. E su Facebook parte anche la provocazione del candidato governatore del centrodestra, Francesco Schittulli, che invita i pugliesi a non comprare i prodotti francesi. Nel video della campagna #iononcomproMadeinFrance il messaggio è chiaro: “Non compriamo profumi, formaggi, borse, abbigliamento e tutto quello – afferma Schittulli – che viene prodotto in Francia. Compriamo i nostri prodotti pugliesi”. (di Roberta Grassi-ANSA)

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