Arriva l’inno dell’Isis in italiano, e minaccia sgozzamenti

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ROMA. – Dopo il manuale, arriva sul web anche l’inno ‘ufficiale’ dell’Isis sottotitolato in italiano: “più a lungo mi combatterai, più soffrirai”, minacciano i tagliagole dell’autoproclamato Califfato, in un video che circola sui canali web frequentati dagli estremisti islamici. “Presto, presto” è il titolo della canzone, scovata su internet dal sito Wikilao e all’attenzione di antiterrorismo e intelligence.

“Presto… presto rimarrete sorpresi! Come un fulmine a ciel sereno vedrete le battaglie sorgere sulle vostre terre”, è l’incipit dell’inno, su note arabeggianti. “Affidiamo ai coltelli il compito di sventrare e sgozzare: che magnifico farlo attraverso un coltello assetato di vendetta!”, si legge ancora nei sottotitoli del video dove, a suoni e canti si accompagnano immagini di boia, combattenti e vittime del Califfato, rappresentazioni grafiche di palle infuocate e jet in fiamme. E scene di addestramento.

Il tutto montato con l’ormai nota capacità tecnica dei centri di produzione dell’Isis. A diffondere la canzone, infatti, è il Centro Ajnad, una delle case mediatiche che fanno riferimento al sedicente Stato Islamico. Fondata poco più di un anno fa, il suo scopo è proprio quello di elaborare e diffondere gli inni dell’Isis.

Fra le altre frasi cantate: “mi hai dichiarato guerra con l’alleanza della miscredenza, goditi dunque la mia punizione”. E ancora: “come fai a sfidare gli uomini che pronunciano ‘Allah Akbar'”. Il brano prosegue in un’escalation di minacce: “da te verremo con scempio e morte, con rabbia e silenzio”, “noi di sangue le ampie strade ricopriamo grazie ai coltelli affilati che tranciano le gole ai cani in raduno quando si ammassano”.

Sono ormai numerosi i documenti in italiano che incitano al ‘Jihad’, la guerra santa, finalizzati soprattutto a fare proselitismo online. Il primo di una certa importanza (per elaborazione e contenuti), interamente scritto in perfetto italiano, risale a qualche mese fa: intitolato ‘Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare’, il documento (64 pagine) e’ essenzialmente uno scritto di propaganda – e velate minacce – rivolto agli aspiranti terroristi nostrani. Il presunto autore, un giovane italo-marocchino, è stato arrestato lo scorso 25 marzo nella sua abitazione nel torinese.

 

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