Il piano della Germania contro Grexit, niente soldi ad aprile

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BERLINO. – A poco più di una settimana da un eurogruppo decisivo sulle sorti di Atene, Standard and Poor’s taglia ulteriormente il rating dei titoli junk della Grecia, mentre a Berlino si chiarisce che al vertice del 24 aprile non sarà possibile arrivare al versamento degli aiuti al governo Tsipras. È addirittura sbagliato aspettarsi un passo del genere, sostengono al Ministero di Wolfgang Schaeuble, dal momento che il processo, anche quando si dovesse arrivare all’auspicata intesa sulle riforme, è piuttosto articolato.

Secondo il settimanale Die Zeit il governo di Angela Merkel starebbe intanto lavorando a un piano, per far sì che un fallimento della Grecia non debba necessariamente comportarne l’uscita dalla moneta unica. Indiscrezioni di fronte alle quali l’esecutivo nega. Che il clima generale sia dominato dalla sfiducia, come trapelato da fonti europee che hanno fatto intravedere la prospettiva di un fallimento delle trattative il 24 all’Eurogruppo di Riga – come ha scritto la Sueddeutsche Zeitung, ad esempio – viene confermato in serata dalla scure di S&P’s, che declassa il rating greco da B- a CCC+.

Il pressing su Alexis Tsipras, poi, è concentrico: il Fmi, attraverso il responsabile del dipartimento Affari economici e monetari Lose Vinals, ha ribadito che un Grexit “sarebbe terribile” per i greci. Mentre Mario Draghi, a Francoforte, ha avvertito: “La liquidità alla Grecia non ha scadenza”, ma tutto dipende dalle decisioni del governo ellenico.

A Berlino, invece, si cerca di ridimensionare gli allarmi, mantenendo comunque il polso fermo. Il piano paventato da Zeit, secondo il quale il governo starebbe lavorando all’ipotesi di trattenere la Grecia nell’euro anche in uno scenario di bancarotta, con un risanamento delle banche, viene bollato come “una delle tante speculazioni del momento”, e il ministero delle Finanze lo smentisce: “Non posso che scuotere la testa”, ha risposto una portavoce in proposito, “lavoriamo a rafforzare l’eurozona e a mantenerla insieme”.

Tuttavia immaginare un pagamento a fine aprile è semplicemente ingannevole, hanno aggiunto anche: “Se qualcuno immagina che si possa pagare ad aprile, credo che sbagli”, ha detto una portavoce del ministero delle Finanze tedesco in conferenza stampa, rispondendo ad una domanda sull’appuntamento lettone. Dopo le trattative, ha spiegato, si dovrà arrivare a un cosiddetto “staff-level agreement, per modificare le condizioni del programma di aiuti formalmente”. “E nessuno nell’Eurogruppo pensa che questo possa essere chiuso il 24 aprile”, ha aggiunto. Il passaggio successivo è la realizzazione delle riforme: “questo significa che la Grecia deve approvare delle leggi”.

Quindi ci sarà “una implementation review, e solo sulla base di quest’ultima si potrà arrivare al pagamento”. Di qui la conclusione che le attese su un eventuale pagamento il 25 aprile, all’indomani dell’Eurogruppo, siano infondate. Del resto la scadenza che ci si è dati è fine giugno, fermo restando che sia possibile chiudere, se vi fossero le condizioni, anche prima. In ogni caso, ha concluso la portavoce, non è l’eurogruppo il luogo decisivo delle trattative che si svolgono invece fra Atene e le tre istituzioni. “Finché non ci sarà una lista di riforme l’eurogruppo – ha concluso – avrà soltanto una funzione consultiva, e di accompagnamento politico”.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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