La Cina rallenta la crescita, nel primo trimestre si ferma a 7%

Chinese exports end on high after disappointing year for trade

ROMA. – Rallenta ancora la crescita economica della Cina nel primo trimestre, segnando una delle peggiori performance degli ultimi anni. Nei primi tre mesi del 2015 la crescita cinese si è infatti fermata al 7% contro il 7,3% dell’ultimo trimestre dell’anno scorso. Nell’intero 2014 il Pil cinese era salito del 7,4%, registrando il tasso di crescita più basso dal 1990. In calo anche la produzione industriale. Nel primo trimestre la crescita è stata del 6,4% contro l’8,7% dell’anno scorso e il quasi 10% di dicembre, mentre a marzo su base annuale si è attestata al 5,6%, secondo i dati diffusi dall’Istat cinese.

In parte, il rallentamento è stato voluto dalle autorità, che stanno cercando di pilotare l’economia verso una minore dipendenza dalle esportazioni e uno sviluppo più forte del mercato interno. L’obiettivo di Pechino è infatti arrivare ad un nuovo modello economico con un dinamico settore dei servizi e un settore finanziario più diversificato e meno dipendente dalle banche pubbliche per assegnare fondi, ma al tempo stesso il governo vuole evitare “un brusco rallentamento” che potrebbe innescare fallimenti aziendali e ondate di licenziamenti.

Nei mesi scorsi, Pechino ha tagliato per due volte i tassi d’interesse e molti economisti si aspettano nuove misure di stimolo. “Ci stiamo ancora basando su un motore di crescita tradizionale e quello si sta indebolendo”, ha spiegato l’ Ufficio centrale di statistica di Pechino, sottolineando che ”siamo in un momento di transizione tra un vecchio e un nuovo modello di crescita”. Il mese scorso il premier cinese Li Keqiang aveva parlato di una “nuova normalità”, in base alla quale non bisogna aspettarsi nei prossimi anni tassi di crescita dell’ economia superiori al 7 o 7,5%.

E secondo il Fondo Monetario Internazionale la crescita del gigante cinese rallenterà ulteriormente: al 6,8% quest’anno e al 6,3% l’anno prossimo. Questo rallentamento “è inevitabile ma anche necessario” in un momento di transizione e ristrutturazione per l’economia cinese, spiegano gli analisti. “L’economia cinese sta attraversando un periodo di ristrutturazione molto critico”, ha spiegato a Bloomberg Zhang Bin, professore all’Accademia di Scienze Sociali di Pechino. “Saranno fatti sacrifici economici mentre il governo attua riforme strutturali che dovevano essere fatte molti anni fa”.