Unione Europea: sul fronte immigrazione la situazione “è grave e peggiorerà”

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ROMA. – Le cose sono ben chiare a Bruxelles. Sul fronte immigrazione la situazione “è grave e peggiorerà nelle prossime settimane e mesi” ma “dobbiamo essere franchi, la Commissione europea non può fare da sola; non abbiamo la bacchetta magica”, perché “non abbiamo i fondi né il sostegno politico” per lanciare operazioni europee di salvataggio. Questa l’ammissione della portavoce del commissario per l’Immigrazione Dimitri Avramopoulos, che la settimana prossima sarà in Italia per incontrare il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Intanto, non cessano gli sbarchi ed alcuni superstiti soccorsi parlano di un altro naufragio che sarebbe avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia con 41 morti.

Sul fronte accoglienza proseguono le difficoltà ed il presidente dell’Anci, Piero Fassino, ha chiesto ad Alfano ed alla Conferenza dei presidenti delle Regioni un incontro urgente per valutare l’applicazione dell’intesa che prevede un numero di persone da ospitare per ciascuna Regione. Sono arrivati oltre 10mila stranieri in pochi giorni che il Viminale ha dovuto distribuire su tutto il territorio nazionale incontrando spesso resistenze dai territori.

“E’ necessario, a fronte dei numeri attuali – sostiene Fassino – un pieno, equo e concertato coinvolgimento di tutte le Istituzioni, evitando il più possibile la sovraesposizione di alcuni Comuni già fortemente impegnati, che non si sottraggono all’accoglienza dei profughi e degli immigrati ma a cui è necessario garantire risorse adeguate. Il rischio è di rendere ingovernabili i processi di accoglienza e impraticabili i percorsi successivi di integrazione”.

Non sono solo le Regioni a guida leghista (Lombardia e Veneto) a rifiutare la loro quota di migranti da ospitare. Anche da altre arrivano distinguo e dinieghi. “Adesso – osserva il governatore della Toscana, Enrico Rossi – ci chiedono posti per 700 persone in Toscana. Se si pensa di aprire grandi contenitori per l’accoglienza degli immigrati, siamo decisamente contrari, perché ghettizza ed emargina. Il modello che abbiamo adottato nel 2011 prevede piccole risposte, sparse e frammentate”. Il presidente della Val d’Aosta, Augusto Rollandin, fa sapere che la regione si trova “nell’impossibilità di assicurare una civile accoglienza ai gruppi di migranti e di richiedenti asilo”, e risponde picche alle richiesta del Viminale che intendeva destinare ulteriori 50 immigrati, in aggiunta ai 62 già ospitati in tre centri di accoglienza valdostani.

Per il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, “bisogna bloccare le partenze perchè più ce ne sono più sono i morti: bisogna usare le navi della Marina e della Guardia costiera per difendere i confini e aiutare le organizzazioni internazionali ad allestire nel Nord Africa i campi per l’accoglienza”. Come sempre, in questi casi, si bussa alle porte dell’Europa per un sostegno che però i Governi dei Paesi comunitari non sembrano disponibili a concedere. Dalla Commissione spiegano che l’immigrazione “è la priorità delle priorità”, ma “il solo modo per cambiare la situazione è cambiarla alla fonte, ovvero in Libia, Siria ed Iraq”. L’operazione Triton di Frontex “è la risposta a quello che l’Italia ha chiesto”, ma è anche un’operazione che può solo “dare assistenza”, perchè ha “un budget annuale di 19 milioni di euro, che non è sufficiente”. Si pensi che Mare Nostrum costava all’Italia oltre 9 milioni di euro al mese.

Intanto, intervistato dal Daily Telegraph, il britannico Graham Leese, che era consulente speciale per Frontex, sostiene che le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani nel Mediterraneo avvertono in anticipo le autorità italiane “tramite delle soffiate” quando stanno per inviare barche cariche di migranti. Sempre secondo le sue parole, gli scafisti non mettono più la stessa quantità di carburante sulle imbarcazioni “sapendo che poi i migranti saranno recuperati”.

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