Primo maggio: Cei, ascoltare il grido dei precari

(ANSA) – ROMA, 29 APR – “Il grido del precari è la periferia che, più di tutte, domanda luce, che ci chiede premura, la stessa premura di San Giuseppe nella bottega di Nazareth. Perché nei tanti disoccupati c’è il Cristo che soffre”. E’ quanto si legge nel messaggio della Cei per il Primo maggio. “Senza lavoro non c’è famiglia e non c’è dignità umana. Ma sono ancora molti nel nostro Paese i fratelli e le sorelle, specie giovani, che mancano della dignità del lavoro”, sottolinea ancora il messaggio dei vescovi.