Varoufakis, intesa a giorni. Ma l’Ue aspetta le riforme

Grecia: fonti governo,confermato appoggio a Varoufakis

BRUXELLES. – Un accordo a giorni con i creditori. E’ l’obiettivo del governo greco rilanciato dal depotenziato ministro delle finanze Yanis Varoufakis, mentre la liquidità scarseggia e la Bce lascia intravedere uno spiraglio proprio se l’accordo si farà presto. E Bruxelles spera che, con il nuovo team di negoziatori, sia la volta buona perché le discussioni entrino nel vivo, con cifre e riforme dettagliate.

Da Moody’s intanto arriva l’ennesimo avvertimento sul rischio ‘Grexit’, che porterebbe a uno “shock di fiducia”. Da Bruxelles, ancora cauta dopo le innumerevoli volte in cui le riunioni si sono concluse con un nulla di fatto, c’è però un’apertura di credito. Da oggi sino a domenica si riunirà infatti non-stop il Brussels Group e, per la prima volta da che è in carica il governo Tsipras, con un’agenda precisa di riunioni e punti da trattare. Non una lista predefinita di riforme ma quanto meno una serie di elementi chiave, e di varie opzioni per ognuno, su cui discutere per provare a far tornare i conti e a individuare la strada per un’intesa.

Altra novità importante, sottolineano nei corridoi della Commissione, la presenza di uomini vicini non più a Varoufakis ma al premier Alexis Tsipras e al vice Dragasakis, e con un reale mandato negoziale. La Commissione, di fronte al pressing di Varoufakis per un accordo a breve, ha ribadito di non avere scadenze se non quella di fine giugno quando terminerà il programma di aiuti.

La prossima riunione dei ministri dell’eurozona è in calendario l’11 maggio, ma l’Eurogruppo si è sempre detto disponibile a riunirsi in caso di bisogno. I partner Ue, così come anche il Fmi ha sottolineato oggi, vogliono infatti un “ampio accordo” con Atene.

Varoufakis invece ha escluso nell’immediato l’aumento dell’Iva nelle isole greche e la riforma delle pensioni, parlando di giugno. Mentre continua l’emorragia dei capitali dalle banche greche, da cui sono stati ritirati ben 6 miliardi solo ad aprile e 27 tra dicembre e marzo secondo uno studio di Goldman Sachs, la Bce avrebbe lasciato trapelare la possibilità di alzare il tetto alle emissioni di titoli di stato a breve termine ma solo con un accordo veramente “vicino”.

Un’incertezza, quella di una possibile ‘Grexit’, che per Moody’s pur restando gestibile comporterebbe comunque uno “shock di fiducia e bloccare i mercati del debito pubblico europeo”. Un rischio che sta già diventando reale: “l’incertezza sulle trattative tra la Grecia e l’Ue – ha evidenziato Bankitalia nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria – sta determinando un rialzo degli spread sui titoli di stato dell’area” euro.

(di Lucia Sali/ANSA)