Baltimora: revocato coprifuoco. A New York, ferito poliziotto

Baltimore Police Death
WASHINGTON. – Dopo cinque notti consecutive, il sindaco di Baltimora ha deciso la revoca del coprifuoco indetto nella città del Maryland in seguito ai disordini in cui era sfociata lo scorso lunedì la protesta per la morte del 25enne afroamericano Freddie Gray mentre era sotto arresto.

Molto è successo e molto è cambiato da quella notte di rabbia e fiamme a Baltimora, dove la protesta continua a portare un fiume di gente in piazza ma senza più sussulti di violenza, adesso che tutti i sei poliziotti coinvolti nel caso sono stati incriminati. La procuratrice Marilyn Mosby ha stabilito che quello di Freddie Gray e’ stato un omicidio, aprendo cosi’ la procedura per portare in tribunale gli agenti che lo hanno arrestato. Ha riportato così la pace per le strade di Baltimora, tanto che da più parti già ieri si chiedeva che il coprifuoco venisse tolto e che si tornasse alla normalità, per il bene della città e della sua economia.

Resta tuttavia una tensione – e una ferita – che va oltre Baltimora, che riguarda tutti gli Stati Uniti e che rischia di riaprirsi in ogni momento. Ne sono convinti quasi la totalità degli americani che temono un’estate di disordini e tensioni razziali in tutti gli Stati Uniti. Stando ad un sondaggio Wall Street Journal/Nbc lo crede il 96% del Paese, secondo cui la percezione diffusa è che i recenti fatti di Baltimora non siano un fenomeno locale, ma piuttosto eventi sintomatici di un più vasto problema nazionale.

Così il ferimento di un poliziotto in borghese a New York, nel Queens, fa tornare la paura. E’ accaduto ieri nel tardo pomeriggio: l’agente Brian Moore, di 25 anni, e’ stato colpito alla guancia mentre dalla sua auto, in servizio, si accingeva ad interpellare un sospetto. Un 35enne e’ stato arrestato un’ora dopo, a quanto si apprende si tratterebbe di un individuo con precedenti e noto alle forze dell’ordine. Il poliziotto resta in ospedale in gravi condizioni.

L’episodio si è verificato meno di sei mesi dopo che due agenti della Polizia di New York sono stati uccisi dopo la decisione di grand jury, un’udienza preliminare, di non incriminare un poliziotto nel caso della morte di Eric Garner, anche lui afroamericano come Gray.

La paura irrompe anche nella campagna in vista delle elezioni presidenziali del 2016, di fatto già partita. I candidati dovranno dare risposte chiare e proporre soluzioni sul tema balzato senza dubbio in cima all’agenda, quello delle tensioni razziali. L’eredità di Freddie Gray rischia così di pesare su Martin O’Malley, ex governatore democratico del Maryland ed ex sindaco – bianco – di Baltimora, dato come potenziale sfidante di Hillary Clinton per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca con un annuncio atteso a breve.

O’Malley e’ stato una sorta di Rudy Giuliani di Baltimora: sindaco dal 1999 al 2006, ha applicato politiche di tolleranza zero che hanno ridotto certamente la violenza e la criminalità, ma in molti si chiedono se con i suoi metodi radicali non abbia in realtà appiccato l’incendio scoppiato in questi giorni.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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