In un paesino toscano i migranti già lavorano gratis

Vergemoli dove i migranti lavorano gratis

FABBRICHE DI VERGEMOLI (LUCCA). – Due richiedenti asilo che lavorano a costo zero per il Comune in una piccolissima comunità di 200 persone che ospita 20 rifugiati. Accade a Fabbriche di Vergemoli, in Lucchesia, e il sindaco Michele Giannini ha scritto al ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Come modesto contributo alle sue proposte, possiamo serenamente dirle che siamo estremamente soddisfatti della nostra esperienza”.

“Il Comune di cui mi onoro di svolgere la funzione di sindaco – scrive il primo cittadino -, Fabbriche di Vergemoli: una piccola realtà di 800 abitanti sparsi su 50 km quadrati di territorio montano, registra la concentrazione di rifugiati più alta di tutta la provincia di Lucca, basti pensare che da circa un anno nel capoluogo, Fabbriche di Vallico, in un abitato di meno di 200 persone gravitano ben 20 rifugiati, una percentuale da capogiro del 10%”.

Nella “logica di trasformare un problema in una risorsa”, il Comune ha “stimolato un’integrazione attiva attraverso un inserimento progressivo degli ospiti nel tessuto sociale grazie anche alla loro disponibilità a svolgere servizi di manutenzioni stradale e di pulizia neve nei centri abitati (stando ben attenti com’è logico a non affidare loro lavori che solitamente venivano svolti da ditte ma bensì facendoli prestare il loro servizio di volontariato a fianco dei nostri operai comunali o di semplici cittadini più bisognosi)”.

“Successivamente – racconta il sindaco nella sua lettera ad Alfano -, avendo raggiunto una permanenza di 6 mesi sul territorio nazionale e quindi un permesso lavorativo, è stato possibile, attraverso uno specifico finanziamento della Regione Toscana indirizzato all’inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate, dopo aver esaurito le necessità degli svantaggiati locali, garantire ad alcuni rifugiati un tirocinio formativo presso il comune stesso con la concessione di un contributo di 500 euro mensili, con i quali adesso possono provvedere a garantirsi le spese, cessando, nel contempo, di gravare completamente sul nostro Stato, come da disciplina vigente. In pratica – conclude Giannini – quindi questi richiedenti asilo lavorano a costo zero per il nostro Comune e, con parte del salario, sono in grado di far fronte alle loro spese”.

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