Giro d’Italia: per Gerrans è il giorno della rosa, ma Contador c’è

Autralian cyclist Simon Gerrans of Orica-Greenedge team celelbrate on the podium with the pink jersey after setting the best time in the 1st stage team time at the "Giro d'Italia" cycling race in Sanremo, Italy, 09 May 2015. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

SANREMO (IMPERIA). – Il lungomare Italo Calvino è il talismano di Simon Gerrans: l’australiano vi trionfò nel 2012, aggiudicandosi la Milano-Sanremo, oggi si è preso un’altra enorme soddisfazione, comparabile per sostanza, tradizione e prestigio alla classicissima di primavera. Gerrans a Sanremo ha indossato la prima maglia rosa di una carriera strepitosa e lo ha fatto a coronamento di una vittoria annunciata.

La ‘sua’ Orica greenedge, strafavorita alla vigilia, ha infatti intascato con nonchalance la cronosquadre d’apertura del 98/o Giro d’Italia di ciclismo. Una prova impeccabile, quella del team australiano, che ha spezzato sogni e illusioni di altri big in lizza per la vittoria a Milano, primi fra tutti Aru e Contador, che pure hanno ottenuto ottimi tempi. In particolare il sardo ha beneficiato dell’alto rendimento dell’Astana, che ha chiuso al terzo posto, preceduta solo dai ‘canguri’ e della Tinkoff-Saxo di Alberto Contador, apparso in forma smagliante. Male, invece, il Team Sky, che ha chiuso al 9/o posto, staccato di 27″; malissimo la Lampre-Merida, penultima e con alle spalle solo la Androni di Gianni Savio.

Il bottino dell’Australia è stato reso ancor più apprezzabile dalla maglia bianca di miglior giovane assegnata a Michael Matthews, compagno di squadra di Gerrans, che l’anno scorso ha indossato per sei giorni di seguito la rosa e che domani, al termine della prima tappa in linea, potrebbe addirittura tornare leader a distanza di un anno. Matthews, infatti, è uno degli uomini più veloci del plotone di questo Giro e dunque ha la possibilità di elevarsi al di sopra del resto della comitiva, in un probabile arrivo allo sprint.

Va detto che in questa prima fatica rosa, Aru ha a lungo accarezzato il sogno di indossare la casacca più pregiata, grazie a una prestazione di altissimo profilo da parte dell’Astana, protagonista di una condotta di gara formidabile, sulla pista che collega San Lorenzo al mare con la capitale della canzone italiana. I ‘tenori’ del team kazaco hanno spinto a tutta sui pedali, macinando chilometri ad altissima velocità. Di 10’55” l’intertempo fatto registrare ad Arma di Taggia, dopo 9,9 km, e di 19’39” (53,740 km/h la media), il rilevamento finale, che fornisce l’esatta dimensione della potenza dinamica dei corridori in maglia giallo-turchese.

Dopo di loro, l’Orica ha fatto subito capire che avrebbe messo le mani sul primato, fermando il cronometro sui 10’45” all’intertempo e chiudendo in 19’26”, alla media-monstre di 54,339, dunque ampiamente al di sotto del muro dei 20′. Nemmeno il treno rapido che collegava i due centri della Riviera di Ponente riusciva a far meglio. I convogli che scivolavano sulla ferrovia dove oggi sorge la pista ciclabile, teatro della cronosquadre, percorrevano la distanza in circa 23′. Dunque, a una velocità inferiore rispetto al ‘treno’ della Orica.

Sotto i 20′ anche la Tinkoff-Saxo, che forse si è giocata la vittoria quando la squadra ha sbandato all’uscita di una curva, perdendo secondi preziosi e costringendo due uomini esperti come lo stesso Contador e Ivan Basso a ricompattare lo schieramento. Un errore fatale, che verosimilmente è costata la maglia rosa. Resta il fatto che lo spagnolo ha inflitto un distacco di 6″ ad Aru, mentre gli atri big si ritrovano già a inseguire: a cominciare da Uran Uran, a -12″, mentre Richie Porte sprofonda addirittura a -20″. E il Giro non è ancora cominciato. Sono bastati poco meno di 18 km a Contador per dimostrare che l’uomo da battere sarà lui.

(dell’inviato Adolfo Fantaccini/ANSA)

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