Treno deragliato negli Usa, 7 morti, anche un italiano

Amtrak Crash
NEW YORK. – Sette morti, tra cui un italiano, e oltre 200 feriti: questo il pesante bilancio della sciagura ferroviaria avvenuta alle porte di Philadelphia, quando un treno della Amtrak partito da Washington e diretto a New York è deragliato rovinosamente: andava ad oltre il doppio della velocità consentita. Uno dei vagoni, in particolare, è ridotto ad un ammasso di lamiere contorte, come un barattolo schiacciato, ma anche altri cinque o sei vagoni sono gravemente danneggiati, e rovesciati su un fianco. I soccorritori arrivati rapidamente sul posto hanno trovato quattro corpi all’interno del treno, due all’esterno, tra i rottami, mentre un persona e’ morta dopo il ricovero in ospedale.
Tra le vittime figura anche Giuseppe Piras, che era negli Usa per lavoro, secondo quanto ha detto all’Ansa il console generale di Filadelfia, Andrea Canepari, a cui lo ha comunicato ufficialmente il sindaco di Philadelphia, Michael Nutter. Il console Canepari ha spiegato di aver parlato con la famiglia di Piras in Italia, che fino all’ultimo ha sperato che il proprio familiare non fosse sul treno. Dopo una serie di controlli con la polizia locale e con gli ospedali di Philadelphia in cui sono stati ricoverati gli oltre 200 feriti è purtroppo giunta la conferma: Piras era sul treno ed è tra vittime dell’incidente. Mancano ancora particolari sulla città di provenienza dell’uomo.
In base ai risultati delle prime indagini, il treno e’ uscito dai binari mentre affrontava una curva. Si è piegato improvvisamente da un lato, ed è deragliato. E all’interno delle carrozze si è scatenato l’inferno. Nell’urto decine di persone sono state scaraventate una sull’altra, e centinaia di oggetti vari, come telefoni o computer o valige, sono stati catapultati ovunque, come hanno raccontato alcuni dei sopravvissuti, molti dei quali sono emersi dai rottami coperti di sangue e sotto shock, ma comunque sulle loro gambe. “Abbiamo medicato in ospedale oltre 200 persone”, ha detto Samantha Phillips, direttrice dei servizi d’emergenza cittadini.
Tra i feriti c’è anche il conduttore del treno, che ha già riferito la sua versione alla polizia, mentre il sindaco di Philadelphia, Michael Nutter, ha detto che la Amtrak ha recuperato la cosiddetta ‘scatola nera’ dalla locomotiva. Secondo l’ente Usa per la sicurezza dei trasporti (National Transportation Safety Board), a causare l’incidente è stata senza dubbio la velocità eccessiva: in quel tratto il treno andava a circa 160 chilometri orari, invece degli 80 consentiti. Ma al di là della velocità, c’è chi punta il dito anche contro le infrastrutture obsolete, e contro le responsabilità della politica che non fa nulla per migliorarle.
Sulla linea della costa Est negli ultimi quattro anni ci sono già stati venti deragliamenti, sottolinea il Washington Post. La Casa Bianca a sua volta accusa i repubblicani di aver bloccato i fondi per ristrutturare la rete dell’Amtrak. Il presidente Obama aveva proposto di incrementare le risorse di un miliardo di dollari, portandole a 2,45 mld, mentre il bilancio presentato dalla destra, ha sottolineato il portavoce Earnest, prevede un taglio di 252 milioni di dollari.
Ma Obama oggi non vuole polemizzare. Questa “è una tragedia che tocca tutti noi”, ha affermato, ringraziando al tempo stesso i pompieri, la polizia e il personale medico che ha lavorato per salvare vite. Rapidamente, sul posto sono arrivati centinaia di pompieri e di polizia. E in poche ore l’Fbi ha annunciato che in base alle prime indagini “non ci sono prove che si sia trattato di un atto criminoso”. E’ stato un tragico incidente.

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