Scuola: ancora proteste, fischi e urla ai politici

Scuola: assemblea sindacati su ddl, c'è minoranza Dem

ROMA. – Ancora proteste contro la riforma della scuola da parte dei sindacati, che non indietreggiano nemmeno sulla possibilità di scioperare durante gli scrutini, nonostante il reiterato avvertimento del garante. Dopo la grande partecipazione alle manifestazioni del 5 maggio, il sit in convocato in piazza del Pantheon a Roma dalle principali sigle (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda) ha richiamato non troppi irriducibili.

Ma durante la sospensione dei lavori in Aula sul ddl, molti parlamentari di maggioranza e opposizione si sono affacciati, chi per parlare e avversare la riforma anche dal palco, chi solo per ascoltare. E’ stato quello il momento più caldo. E non sono mancate le contestazioni. Numerosi i rappresentati della minoranza dem con, tra gli altri, Gianni Cuperlo, l’ex segretario Pd Guglielmo Epifani e Alfredo D’Attorre. Con loro anche Arturo Scotto e molti altri parlamentari di Sel.

C’era anche il fuoriuscito Pd Giuseppe Civati, che ha minimizzato le aperture del premier alle modifiche: “Solo un ammorbidimento dei toni”. E Stefano Fassina, protagonista di un battibecco con una precaria, che gli ha urlato le ragioni della protesta degli insegnanti di ‘seconda fascia’. “Lunedì votiamo gli articoli fondamentali sui poteri dei presidi e le assunzioni. Se il presidente del Consiglio è disponibile, votiamo subito le modifiche. Perché aspettare il passaggio al Senato?”, aveva appena finito di dire l’esponente democratico, prima di essere incalzato dalla docente.

Contestata la renziana Simona Malpezzi, componente della Commissione Cultura, apostrofata con cori ‘Malpezzi vattene. Malpezzi a casa’. Amaro Cuperlo: “E’ necessario che la sinistra di governo ascolti la piazza. Martedì c’è stata lo sciopero con la più alta partecipazione da 10 anni. E il problema non è la contrapposizione tra maggioranza e minoranza del Pd. Il mio problema è se il mio partito si mette contro una parte importante del Paese”.

A rinfocolare la polemica gli esponenti del Movimento cinque Stelle, con Alessandro Di Battista che appena arrivato in piazza ha definito la presenza degli esponenti democratici “la foglia di fico del sistema Renzi. Fanno credere ai sindacati e ai cittadini che c’è una parte buona del Pd”.

Apparizione in piazza anche per il leader Radicale Marco Pannella, col solito aplomb e sigaro d’ordinanza: “Io non protesto ma propongo”, ha detto a chi gli chiedeva come mai si unisse alla manifestazione. E Renzi col gessetto? “Io sono vecchio. Chi è Renzi?”, ha risposto poi ironizzando.

Con il premier alla lavagna, nel video in cui spiegava i contenuti della Buona Scuola, se l’è presa il segretario della Flc Cgil, Domenico Pantaleo: “Renzi – ha detto il sindacalista dal palco – dovrebbe andare dietro la lavagna. Forse non sa che molte scuole non hanno ancora avuto le risorse per il funzionamento e i gessetti devono portarli da casa gli insegnanti”. Quindi sul proseguo della protesta ha avvertito: “Se il garante pensa di mettere in discussione il diritto allo sciopero sappia che la reazione sarà dura, perché noi vogliamo poter scioperare anche nel periodo degli scrutini, nel rispetto della scuola, degli studenti e delle famiglie”.
(di Melania Di Giacomo/ANSA)

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