Expo: Cirque du Soleil incanta con “Alla Vita”

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MILANO. – E’ stato un successo superiore alle attese l’anteprima mondiale davanti alla stampa internazionale dello spettacolo “Alla Vita!”, l’ultima creazione del Cirque du Soleil allestita appositamente per Expo Milano 2015. Lo show è una fiaba a sfondo italiano raccontata secondo lo stile fantastico e visionario proprio del Cirque, ed è nello stesso tempo un gesto d’amore nei confronti dell’Italia.

L’Italia come la si immagina all’estero, quella dei borghi, dei colori, del cibo, del calcio, dell’umanità, della commedia, della lirica, della poesia pura. “Alla Vita!” racconta tutto questo ispirandosi al tema proprio di Expo, Nutrire il Pianeta, e dal primo all’ultimo atto è un inno alla vita.

La trama è questa: un ragazzo, di nome Leonardo, e riceve in dono dalla nonna in punto di morte un seme magico di margherita, simbolo della vita. Quel seme viene regalato agli spettatori all’inizio dello spettacolo. Dal seme nasce sul palco un amico immaginario, Farro, che guida il protagonista (interpretato dall’italiano Giacomo Marcheschi) in un fantastico viaggio tra acrobazie, effetti “magici” e coinvolgimento del pubblico, in un crescendo di suoni e colori che di fatto rendono omaggio all’idea che si ha dell’Italia all’estero. Il Bel Paese come viene immaginato da chi nel Bel Paese non vive.

La stampa internazionale invitata all’anteprima ha riservato allo spettacolo applausi convinti. “Uno show straordinario, più bello di quanto potessi immaginare” ha commentato il commissario di Expo, Giuseppe Sala, che si è detto entusiasta sia della rappresentazione, sia dell’accoglienza del pubblico.
“Alla Vita!” è la produzione ‘clou’ dell’intrattenimento di Expo 2015. E’ costata oltre 6 milioni di euro, e prevede 84 repliche. Prendono parte allo show 48 artisti internazionali (di cui 23 italiani). Trapezisti, mimi, acrobati e giocolieri propongono immagini sempre nuove. Non solo: per questo spettacolo possono avvalersi di un congegno tecnico che il Cirque non aveva mai presentato in spettacoli precedenti, delle pertiche flessibili alte 4-5 metri capaci di sorreggere un acrobata e nello stesso tempo di piegarsi fin quasi a terra, consentendo effetti visivi di straordinaria suggestione (gli acrobati, per esempio, in un degli atti si trasformano in corolle di fiori di cui le pertiche sono il gambo piegato dal vento).

Finale di straordinaria poesia con un richiamo tanto al Cenacolo di Leonardo, quanto a “Nessun dorma” della Turandot, in un’atmosfera da notte italiana degna di Leopardi. Applausi.
(di Luciano Clerico/ANSA)