Obama mostra i muscoli: “Distruggeremo l’Isis”

GLI USA BOMBARDANO IL PETROLIO DELL'ISIS, NUOVI RAID IN SIRIA

NEW YORK. – Abu Sayyaf non è Osama bin Laden. Ma il raid delle forze speciali americane che ha portato all’uccisione di uno dei principali leader dell’Isis è sicuramente il più grande successo sul campo ottenuto da Barack Obama dai tempi del raid di Abbottabad, in cui rimase ucciso il leader di al Qaida. Il presidente americano è sempre stato riluttante a intervenire con truppe di terra, soprattutto nel cuore della Siria. Visti anche i fallimenti dei precedenti tentativi, quelli fatti per cercare di liberare alcuni ostaggi in mano ai jihadisti nelle roccaforti siriane.

Ma stavolta il quadro era davvero completo: indicazioni precise da parte degli informatori sul terreno di Cia e Pentagono, immagini via satellite e riprese coi droni che non lasciavano dubbi sulla presenza dell’obiettivo. Cosi’ come inequivocabili erano le informazioni ottenute con le intercettazioni telefoniche. Cosi’ Obama ha dato il via libera agli uomini della Delta Force, alla prima operazione terrestre in Siria il cui scopo non fosse la liberazione di ostaggi, ma la cattura di uno dei piu’ stretti collaboratori di al Baghdadi, colui che gestisce il traffico del petrolio e del gas, la principale fonte di guadagno degli uomini del califfato.

Il team per la sicurezza nazionale della Casa Bianca e’ stato unanime nel raccomandare al presidente l’azione. Cosi’ dalla Situation Room Obama ha potuto assistere a una prova di forza che rappresenta una risposta forte agli ultimi andamenti della lotta all’Isis, con i jihadisti che hanno sferrato una controffensiva sulla citta’ di Ramadi in Iraq.

“Per l’Isis e’ un duro colpo”, sottolinea il numero uno del Pentagono, Ashton Carter, che ai responsabili dell’Isis ribadisce un chiaro concetto: “Per i terroristi non esistono rifugi sicuri”. Mentre dalla Casa Bianca mostrano ancora di piu’ i muscoli: “Andremo avanti con lo sforzo teso a indebolire e infine a distruggere l’Isis”. E il blitz siriano rappresenta per l’amministrazione Obama una tappa importante per mostrare la determinazione degli Usa anche a piu’ ampio raggio.

Come scrive il New York Times, il messaggio piu’ generale e’ che gli Stati Uniti sono pronti e continueranno – se necessario – a inviare truppe sul terreno per blitz mirati alla cattura di terroristi in tutte le principali zone di guerra, in Medio Oriente e in Africa: dallo Yemen alla Somalia, passando per la Libia. E’ uno dei capisaldi della ‘cosiddetta dottrina Obama’, insieme ai discussi raid operati con i droni per colpire i vertici di Isis e al Qaida. Una dottrina che invece esclude un vero e proprio coinvolgimento delle truppe americane nei conflitti.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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