Wall Street è tornata, dalla crisi non ha imparato niente

Weegees New Yorkç The Brooklyn Bridge and lower Manhattan skyline

NEW YORK.- Capitolo crisi chiuso. E Wall Street sembra non aver imparato niente: le vecchie abitudini tornano, cosi’ come tornano i maxi stipendi e i fasti del pre-2008. A poco o nulla sono valse le campagne dei governi e le norme piu’ rigide che, pur avendo ridotto la redditivita’ delle grandi banche (calo in parte bilanciato dal boom di fusioni e acquisizioni), non sembrano averne intaccato l’atteggiamento.

A denunciare lo ‘status quo’ dopo sette anni sono il New York Times e il Financial Times, osservando come lasciata la crisi alla spalle Wall Street e’ tornata e prospera. Ed e’ tornata piu’ grande che mai, come dimostra il suo crescente ruolo nell’economia. Il numero dei dipendenti dell’industria finanziaria e’ ai livelli del 2007.

I salari di base offerti ai laureati sono saliti a 85.000 dollari nel 2014 dopo essere rimasti inchiodati a 70.000 dollari per cinque anni. Il gap fra i salari di Wall Street e quelli di tutti gli altri e’ tornato a crescere: il salario medio di un dipendente del settore e’ 3,6 volte quello di un dipendente medio americano. Un dipendente su cinque del settore finanziario – secondo uno studio riportato dal New York Times – ritiene che sia necessario ”qualche volta impegnarsi in attivita’ non etiche o illegali per avere successo nell’attuale contesto finanziario.

”Uno su 10 ritiene di aver direttamente avvertito la pressione per compromettere gli standard etici o violare la legge”. ”Le opinioni espresse” nell’ambito dello studio ”mostrano che nonostante la campagna del governo – afferma il New York Times -, l’atteggiamento della finanza resta un problema che merita attenzione nonostante l’industria dica che e’ cambiata”.

L’atteggiamento immutato si traduce anche nel riproporre gli stessi strumenti che hanno causato la crisi, con le banche e i grandi investitori che stanno cercando – denuncia il Financial Times – di far ripartire un mercato dei derivati, criticato per aver dato il via alla crisi finanziaria, per cercare di ridurre la volatilità dei tassi di interesse. Wall Street sta infatti cercando di costruire ‘single name credit default swap’, ovvero derivati che indicano il rischio di fallimento di una società che vende obbligazioni.

E gli investitori, complici le manovre espansionistiche delle banche centrali, hanno ammassato obbligazioni, alimentando il timore delle autorita’ su cosa potrebbe accadere con l’aumento dei tassi di interesse. Il ritorno di Wall Street ai ‘fasti’ pre-crisi e’ talmente evidente da essere divenuto oggetto della campagna elettorale americana, con i repubblicani che vorrebbero allentare le regole vigenti e i democratici che denunciano il continuo strapotere della finanza.

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