Casa: dopo sette anni riparte il mercato

Cartello per la vendita di un appartamento a Pontedera in una foto d'archivio

ROMA. – Anche il settore immobiliare comincia a dare piccoli segnali di ripresa: dopo sette anni di cali continui nel 2014 è infatti tornato il segno più nelle compravendite delle abitazioni, che sono aumentate del 3,5% arrivando a quota 421 mila. Un numero che è ancora anni luce dai numeri pre-crisi, quando sfioravano le 900 mila, ma è anche più basso dei valori di fino anni ’80. Risultati decisamente incoraggianti arrivano però dai grandi centri che, con l’eccezione di Napoli ancora in calo, registrano crescite di oltre il 5%.

L’inversione di tendenza è certificata dal rapporto realizzato da Agenzia delle Entrate e Abi che però avvertono che sulla crescita incidono gli effetti fiscali della modifica dell’imposta di registro, varata a inizio 2014, che ha portato a fare rogiti nei primi mesi dell’anno, con acquisti di fatto realizzati nel 2013. Senza questo effetto la crescita sarebbe infatti solo dello 0,7%.

Per questo motivo la ricerca invita alla cautela ma indica che “le tendenze sono orientate alla crescita” anche se “probabilmente sulla sua intensità si deve moderare l’ottimismo”. A spingere gli acquisti sono stati i bassi tassi di interesse, la ripresa della fiducia delle famiglie e il calo dei prezzi del mattone che dal 2011 ha perso in media il 12% del valore.

La crisi del real estate sembra già alle spalle se si guarda solo alle grandi città, con Bologna che guida la classifica con un incremento degli scambi del 18,5% seguita da Genova + 15%, Roma +13,9% e Firenze +13,3%. Risultati positivi anche a Torino +5,4%, Milano +5% e Palermo +4% mentre a Napoli sono scesi ancora del 3,7%.

A invogliare le famiglie sono stati in particolare la discesa dei prezzi e quella dei tassi di interesse che hanno reso più accessibili i mutui. Le quotazioni della case, rispetto ai picchi del 2008, sono scese del 12,8% arrivando a 146.600 euro di media, in un processo di riallineamento che non è ancora concluso come dimostra il calo del 3,5% del 2014.

L’effetto dei tassi bassi si vede chiaramente invece nella crescita del 12,7% degli acquisti con il prestito ipotecario e dalla sensibile diminuzione della rata media che a fine 2014 è arrivata a 631 euro, 50 euro più leggera rispetto al 2013. Una congiuntura positiva che a marzo 2015 ha fatto toccare il record storico del 10,3% all’indice Abi che sintetizza la possibilità per le famiglie di comprare casa indebitandosi.

A ribadire che la tendenza ribassita è ancora in corso arriva anche un altro studio, realizzato da Tecnocasa e Confesercenti, che registra un calo delle quotazioni addirittura del 7,2% nel 2014 e prevede che anche quest’anno i valori scenderanno del 4,2%. Cali più moderati invece per i canoni degli affitti che nella secondo parte dell’anno hanno registrato una flessione dell’1,7% per i trilocali e dell’1,5% per i bilocali. Lo studio si sofferma anche sulle tipologie di case più ricercate, sottolineando che nelle grandi città oltre un acquirente su tre nelle cerca un trilocale.

(di Simone Bagnacani/ANSA)

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