Mons. Luckert: “Papa Francesco preoccupato per quel che sta accadendo in Venezuela”

Papa preoccupato

CARACAS – Il Papa è profondamente preoccupato per quel che sta accadendo in Venezuela. Lo ha assicurato Mons. Roberto Luckert, Vescovo di Coro, durante un’intervista con César Miguel Rondón, di “Unión Radio”.

– Papa Francesco – ha detto Luckert – è preoccupato per quel che sta accadendo in Venezuela, per il tema dell’insicurezza, per i politici in prigione, per i diritti umani… sono tutti argomenti che preoccupano il Santo Padre.

E sicuramente saranno argomenti che Papa Francesco affronterà durante la visita del presidente Maduro al Vaticano, prevista per questa domenica. Per il Sommo Pontefice, infatti, questo sarà una fine settimana tutto latinoamericano. In agenda vi sono, oltre all’udienza con il presidente Maduro, incontri con Cristina Fernandez in Kirchner, presidente dell’Argentina, e Michelle Bachelet, del Cile.
Anche l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhcr) si è dichiarato “molto preoccupato” per le condizioni di detenzione dei politici in Venezuela e, in particolare, di Daniel Ceballos, ex sindaco di San Cristobal.

Rupert Collville, portavoce dell’Unhchr, ha detto che il caso di Ceballos, in carcere da marzo del 2014, è particolarmente preoccupante perché ha iniziato lo scorso 22 maggio uno sciopero della fame, insieme ad altri tre detenuti. Collville ha ricordato che nell’agosto scorso il gruppo di lavoro dell’Onu sulle detenzioni arbitrarie aveva chiesto al governo di Nicolas Maduro di liberare immediatamente Ceballos, così come altri dirigenti dell’opposizione, considerando che la loro carcerazione risultava abusiva.

Il portavoce Onu ha ricordato alle autorità di Caracas che devono “garantire che ogni detenuto in sciopero della fame abbia accesso a un medico di sua fiducia” e possa ricevere visite di “famigliari e avvocati”.

Giorni fa, di fronte alle preoccupazioni espresse dall’Unione Europea e alla possibilità che il “tema Venezuela” possa essere argomento di dibattito durante il vertice fra l’Unione Europea e la Comunità degli Stati di America Latina e i Caraibi” (Celac), il presidente Maduro aveva minimizzato l’importanza del Summit in programma il 10 e 11 giugno a Bruxelles.

– Non c’è niente da aspettarsi – aveva detto in un suo intervento pubblico, sottolineando poi:
– Ho l’impressione che a questo tipo di incontro si vada a perdere il tempo. Esiste un disprezzo secolare e mai superato delle élite europee contro i popoli del Sud, contro i popoli latinoamericani e dei Caraibi.

Il capo dello Stato, quindi, aveva attaccato duramente i dirigenti europei che avevano espresso la loro preoccupazione per la situazione in Venezuela. Riferendosi al presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, il presidente Maduro aveva detto:

– Sono sicuro che se gli danno una mappa non sa nemmeno dov’è il Venezuela, si confonde e indica il Burundi.

Il presidente Maduro, poi, aveva accusato Schulz, “che viene dalla destra tedesca”, di aver solo imparato “la solita ramanzina che la destra vuole imporre riguardo al Venezuela: che la crisi sociale, che la crisi economica, che la violenza, che i diritti umani…”.

Il Capo dello Stato, tra l’altro, aveva criticato anche l’ex premier spagnolo Felipe González, il cui arrivo in Venezuela è atteso nei prossimi giorni e gli altri leader iberoamericani che si sono mobilitati in difesa degli esponenti dell’Opposizione oggi in carcere, sostenendo che “vogliono sottomettere la nostra vita sociale, economica e politica ai dettati di un ex premier”.

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